Dissesto: 32 milioni per il Comune. Tutti ne parlano, nessuno li conosce

Traverso Maurodi Mauro Traverso

La vicenda dei 32 milioni di insinuazione nella massa passiva del dissesto da parte del comune (contro se stesso) è sotto i riflettori della politica e dei mass media locali.

Prima, durante e dopo la discussione e approvazione dell’ipotesi di Bilancio Stabilmente riequilibrato 2013, gli interventi si sono susseguiti dentro il Consiglio Comunale (prima in Commissione Bilancio e poi in Consiglio) e fuori sui giornali, social e attraverso comunicati, dove confusione, inesattezze e parziali verità, si sono sovrapposte.

Chi dice sono soldi dei cittadini e a essi devono tornare. Dall’altra parte si dice sono stati pagati i fornitori del comune pertanto sono già andati ai cittadini.  E via di questo passo. Si sente e legge di tutto e di più.

Una chiara informazione non è stata resa in favore dei cittadini che nei loro commenti denunciamo di non capirci più niente e giustamente pretendono chiarezza.
    
Almeno l’oggettività su quali voci di spesa (debiti ante 2012) che compongono questi 32 milioni è abbastanza semplice da ricavare, basta volerlo.

L’amministrazione li ha in contabilità e i consiglieri comunali, a norma di Regolamento, ne hanno facoltà di accesso agli atti.
Accesso compiuto, diversi mesi fa dai consiglieri del M5S, propedeutico a un’interpellanza rivolta alla Sindaco, con richiesta di notizie e chiarimenti in merito, presentata e discussa in Consiglio Comunale. Una scoperta del Movimento, come ammesso dal sindaco stesso.

Si è trattato di risalire a una determinazione dirigenziale del 20 settembre 2012 con cui la Direzione Staff Economico Finanziaria dopo aver riepilogato alla data del 12 luglio 2012 (periodo dall’1.1.2012 al 12.07.2012 -data dichiarazione dissesto) la gestione dei residui attivi incassati (€ 35.840.972,58 crediti) e dei residui passivi pagati (€ 54.920.088,46 debiti), ha calcolato, secondo la legge, regolamento e circolare ministeriale dedotti i crediti (residui attivi) non spettanti all’O.S.L rettificati in diminuzione portando il credito definitivo insinuato a esattamente € 31.743.241,48.

La determinazione fa riferimento a un riepilogo su foglio Excel con elencati tutti i residui pagati (migliaia) con tutti i dati contabili compreso ogni singolo ammontare.
Dal citato elenco, su un totale di € 54.920.088,46 di debiti (residui passivi) sono stati pagati a:
1.    Aziende e consorzi partecipate dal comune per circa 14,4 milioni,
2.    Tesoreria comunale presso ex CRA (per restituzione anticipi) circa 22 milioni,
3.    Versamento contributi previdenziali, per l’assistenza e tasse circa 2 milioni,
4.    Fornitori beni e servizi al comune circa 16,5 milioni.

Fu un pagamento di debiti vari avvenuto nei primi mesi del 2012 quale presumibile scelta politico/amministrativa in carica, forse a fronte delle osservazioni mosse dalla Corte dei Conti con la sua seconda delibera su tre (n.12 del 19 gennaio 2012).

Il Dott. Ansaldi, all’epoca Ragioniere Capo, che spesso scrive commenti, potrà gentilmente fornire notizie circa i criteri seguiti per questi pagamenti, a nuovo chiarimento in favore dei lettori.

Oggi sappiamo che solamente le Aziende partecipate e il CISSACA, vantavano crediti sul comune per oltre 52 milioni più altri 26 fuori bilancio (nella contabilità del comune non risulterebbero, come da fonte Corte dei Conti).

La cifra di circa 32 milioni di insinuazione nella massa passiva da parte del comune deriva, come detto, dalla differenza tra i debiti pagati e i crediti incassati, tolti quelli non di competenza O.S.L.

La determinazione così formulata si è resa necessaria poiché il comune avrebbe dovuto versare all’O.S.L. i crediti riscossi ma avendo pagato anche dei debiti le disposizioni sul dissesto permetto una compensazione tra i soldi incassati e quelli spesi. Se gli incassi sono maggiori delle spese, versa la differenza, al contrario, come in questo caso, ha diritto a insinuarsi nel passivo.

A completezza di notizia, il comune si è insinuato una seconda volta per ulteriori € 1.245.299,97 a seguito di altro accertamento dei pagamenti effettuati, oltre ai 32 di cui sopra (determinazione n. 1060 del 18 giungo 2013).

Sempre nella speranza di essere stato di aiuto nella chiarezza e informazione, ringrazio chi avrà la pazienza di leggermi.