Con l’intervento della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria che, da trent’anni, sostiene la Biennale Piemonte e Letteratura, la collaborazione del Comune di San Salvatore e l’impegno della Fondazione “Carlo Palmisano”, anche quest’anno San Salvatore Monferrato ritorna al centro della Cultura con la maiuscola, rispettando così un appuntamento che ormai si ripete dal 1976. Saranno venti giorni di stimoli, per testimoniare con una coralità di eventi e di temi l’importanza di una tradizione che ha posto la nostra nazione sul vertice.
La scommessa fatta dai fondatori, quella di trasformare un microcosmo, fertile di marchi commerciali e imprenditoriali, in macrocosmo culturale capace di varcare i confini con apporti squisitamente letterari, si può considerare vinta con i suoi 17 convegni e altrettanti volumi di Atti presenti nelle biblioteche di tutto il mondo, 12 seminari alla presenza dell’autore, 17 Premi per la saggistica.
Questo, tuttavia, non sarebbe ancora sufficiente per testimoniare un successo che resisterà anche al tempo, perché se è vero che premi, seminari e incontri di studio sono grandi quando il loro albo d’oro contiene nomi sommi, si può dire che in quello di San Salvatore c’è un’intera antologia e anche quest’anno – nonostante le ristrettezze finanziare – la Biennale rispetta la consuetudine degli anni dispari, senza intaccare i contenuti.
Il 25 e 26 ottobre ci sarà una lezione dantesca, che il primo giorno si rivolge alle Università della Terza età e a tutti coloro che hanno interesse per il principe dei poeti e il secondo agli studenti dei licei del Monferrato. La novità sta, però, nella forma scelta per trasformare la lezione in uno spettacolo, offrendo una rappresentazione di Dante, giovane sperimentatore, alle prese con i mezzi di comunicazione di quei tempi: la “tenzone”, un genere che proprio in quegli anni si era diffuso in Italia. L’iniziativa, di indiscutibile originalità, ha un obiettivo preciso, quella di spargere scintille di divertimento, capaci di accendere uno spontaneo interesse e, forse, qualche passione. Plutarco diceva che il vero insegnamento non consiste nel riempire sacchi, ma nell’accendere fiamme. Dante sulle colline avrà questo compito da svolgere.
Nei giorni 8 e 9 novembre ci sarà il tradizionale convegno della Biennale “Piemonte e letteratura”, il 18°, che riprende il filone monografico con una scrittrice piemontese che si potrebbe definire “diamantina”. Gina Lagorio, infatti, ha una precisa geografia dell’anima, che unisce differenti regioni: ragazza delle Langhe ha scoperto in Liguria la sua vocazione, dalla madre monferrina ha imparato ad amare la musica, dai pittori il gusto dell’arte che diventa romanzo, dal marito – Emilio Lagorio – la passione civile e storica.
Ardimentosa e solare, paladina della libertà, ha saputo amare gli amici, i familiari, il lavoro editoriale e tutti coloro che hanno sete di giustizia, ma anche la letteratura che per lei rappresenta la fusione di tutte le arti. Perciò il suo bagaglio è ricchissimo: saggi, novelle, romanzi, opere teatrali e anche un libretto d’opera: i versi di un’opera lirica musicata da Flavio Emilio Scogna dal titolo Memoria perduta.
La sera dell’8 novembre ci sarà anche la cerimonia del 18° premio per la saggistica “Città di San Salvatore Monferrato – Carlo Palmisano”, che sarà assegnato a Lorenzo Mondo, critico letterario, scrittore e giornalista con radici monferrine al quale si devono fondamentali studi su Pavese, Fenoglio e altri autori non solo piemontesi.
Cornice della serata sarà un concerto a cura del direttore del Conservatorio di Alessandria, Angela Colombo e la proiezione di una rara intervista girata a Cherasco dal gruppo di Antonio e Pupi Avati dal titolo Gina Lagorio, il piacere della scrittura.
Le iniziative organizzate dalla Fondazione “Carlo Palmisano” hanno sempre rappresentato un fiore all’occhiello dell’attività culturale promossa dalla nostra Fondazione – afferma il Presidente Pier Angelo Taverna – sia per il livello dei temi trattati che per quello dei relatori presenti. La Biennale che si terrà nei prossimi giorni conferma questa tradizione trentennale e si arricchisce di nuovi spunti e di nuove iniziative collaterali.
Questo è, inoltre, il primo appuntamento della Fondazione Palmisano in programma sotto la presidenza di Giovanna Ioli alla quale rivolgo i più sinceri auguri di buon lavoro e, al contempo, porgo un caloroso ringraziamento a Elio Gioanola in quanto l’impegno profuso durante la sua presidenza ha permesso di consolidare l’iniziativa e portarla a livelli altissimi.