Ansaldi: “Il rendiconto 2011 approvato a Palazzo Rosso è falso”

Ansaldi Paolo 2Peccato.

Ieri alla conclamata “Ara Pacis della verità” che è diventata la modalità normale di operare della attuale amministrazione comunale di Alessandria, si è aggiunto un ulteriore tassello:
si è votato un rendiconto 2011 falso.
E purtroppo non ci sono se o ma…. tanto è vero che il miglior intervento in difesa della minoranza è stato quello del Presidente dei Revisori dei Conti del Comune….!

La minoranza chiedeva di non votare un documento che non collima ne con i dati ipotizzati dalla Corte dei Conti (e che sappiamo a posteriori essere sbagliati), ne con quelli esposti dall’OSL sulla reale consistenza del debito pregresso… la risposta?

Un imbarazzatissimo e tremolante nella voce “Vero è proprio così…” seguito da una serie di ma giustificativi ma per nulla convincenti.
Qualche volta la “sacra fiamma” che spinge ad agire in una direzione che si suppone essere quella giusta, può portare a commettere atti insensati – vedi il dichiararsi addosso il dissesto – o, ancor peggio, una volta messi di fronte ad una verità, continuare a negarla.
Con tutto il rispetto per la sua professionalità l’Assessore al Bilancio, nella sua esposizione, trascinato credo dal desiderio di legittimare scelte operate in modo “trasparente” e per rispettare i “presunti diktat” della Corte dei Conti, ha enunciato tra le manovre fatte sui conti una cancellazione “fantasma” di proventi dalla valorizzazione della Valfrè – mai inserita nel rendiconto da me consegnato e votato dalla allora Giunta – e la equivalente cancellazione di crediti non più esigibili – forse oggi ma non nel 2011 -.

La Ragioneria, ed ancor prima la matematica, pretendono che non si possano sommare o sottrarre patate dalle mele. Nel caso di questo rendiconto si è fatto così, si sono sottratti crediti che esistevano nel 2011 perché nel 2012 o 2013 si sono persi per “mala gestio” – vedi la sciagurata illegale cancellazione della Gara AMIU/IREN – o per eventi esterni – vedi la richiesta di concordato preventivo presentato nel 2013 dalla COOPSETTE e che mette in discussione la possibilità di incassare ben 7,5 milioni – oppure, ed ancora peggio dal mio punto di vista, il cancellare i crediti che si hanno nei confronti degli evasori TIA fino al 2011 ed ancora esigibili….per ben 5,6 milioni che per metà erano inseriti nel mio di Rendiconto.

Peccato che si sia scelto di andare verso un documento falso, soprattutto tenendo in considerazione che essendosi “autocondannati” ed avendo condannato la città al dissesto, l’inserire nei rendiconti del 2012 le cifre di competenza senza violentare quello del 2011 non avrebbe cambiato proprio nulla….neppure sotto il profilo mediatico: è oramai evidente a tutti che la Corte dei Conti con la Giunta Fabbio ha dato i numeri a casaccio, seguendo un teorema che chi è venuto a controllare, l’OSL, ha verificato essere sbagliato proprio nella sua parte più fondante, quella sulla entità dei debiti che sono molto sotto le supposizioni…e addirittura più bassi di quelli che dichiaravo io nei conti presentati alla sorda e “distratta” Corte dei Conti stessa….!

Peccato per il dispiacere che ho provato per l’ennesima negazione della verità; gli attestati di stima che ho ricevuto dai dipendenti comunali con cui ho lavorato, fianco a fianco nei momenti più bui, quelli più difficili ma che avevano necessità di essere combattuti con forza per la salvaguardia della città, mi hanno davvero scaldato il cuore, mi fanno pensare che le persone sono in grado, alla lunga, fuori dai disorientanti clamori momentanei, di giudicare con obiettività.
Ma la costruzione di un futuro possibile non può avvenire in modo ordinato basandosi sulle menzogne, lo ha detto bene nel suo intervento il Presidente del gruppo del PD Abonante “…come si fa a collaborare con chi dice che stiamo votando un falso…”….sì, come si fa a collaborare con qualcuno che dice da più di due anni che abbiamo fatto dei falsi nei conti del Comune, e che per sostenerlo una volta di più, fa un atto falso?

Termino con una considerazione.
Nella relazione dei Revisori dei Conti, per una svista credo provocata da un maldestro copia incolla, alcune frasi sono incongruenti e alcuni dati delle tabelle sono riportati in modo diverso e non collimanti. La Dott.ssa Perrone, che avrebbe potuto uscire dalla critica con la verità dicendo “sì, c’è un errore (e neanche importante dal mio punto di vista), chiedo scusa, ma quel che conta è la sostanza” che sarebbe stata accolta con qualche mugugno ma se ne sarebbero capite le ragioni, si è inerpicata in una risposta, quella che ho citato prima e che è stata un boomerang arrivato dove neppure la minoranza si aspettava.
Il tentativo di coprire a più non posso che la scelta di non contrastare le smaniose richieste della Corte dei Conti in tema di dissesto, sia stata la sola via possibile e praticabile per il bene della città (!), anche attraverso la falsificazione del rendiconto 2011 e con motivazioni inapplicabili per l’anno a cui quel rendiconto si riferiva, ha costretto a pesanti distinguo anche in Consiglio Comunale, da parte di quel pezzo della maggioranza che ne ha votato contro, o da parte di quei gruppi che hanno chiaramente detto che votavano il rendiconto, ma rimandando alle motivazioni espresse dai Revisori dei Conti per la parte tecnica di cui non si prendono responsabilità alcuna…..atteggiamenti che la dicono lunga sulla capacità di convincimento che è rimasta alla attuale amministrazione….
Dalla “scellerata” palude in cui è stata precipitata la città si esce solo raccogliendo le mani tese che vengono offerte, certo anche per riscattare una propria immagine ed una credibilità che è stata annientata, ma che hanno come fine la pacificazione e la ricostruzione.

Paolo Ansaldi – Alessandria