I piccoli uomini passano l’esistenza a crescere; poi, da uomini adulti, si occupano di muri.
Gli uomini adulti si dividono in due categorie.
Esistono adulti che per professione, per predisposizione e talvolta per vocazione, vedono i muri come un ostacolo, un impedimento, un limite.
E allora, come Leopardi nel suo infinito, provano ad abbatterli o perlomeno renderli aggirabili.
Cercano di traforarli, smussarli, tagliarli, per eliminare le barriere morali, sociali, razziali, etiche, religiose.
Papa Francesco, pochi giorni fa, con un discorso semplice e ad un tempo profondo, ha mirato ad un muro molto elevato e resistente; colpito è stato colpito; per abbatterlo forse occorrono ancora parecchie bordate, ma l’impressione è che sia stato scalfito. Anzi a guardare bene sembra di intravedere spiragli di luce provenienti dalla parte opposta.
Esistono adulti che per professione, per predisposizione e talvolta per opportunismo, vedono i muri come un valore aggiunto, un profitto, una convenienza.
E allora, come Hitler nel Mein Kampf, provano ad erigerli o perlomeno a gettare le fondamenta.
Cercano di progettarli, proporli, insinuarli, per costruire o mantenere barriere di ogni tipo.
Silvio Berlusconi, pochi giorni fa, con un videomessaggio semplice e ad un tempo disarmante, ha messo in moto una betoniera grande quanto uno stivale per impastare cemento armato di pronto utilizzo.
Chiedo con forza alle autorità competenti che ciascun libero cittadino (e sottolineo libero) possa avere la possibilità di pubblicare (se lo vuole, of course) un comunicato che raggiunga tutta l’Italia, circa sessanta milioni di italiani, per rivendicare i propri diritti, denunciare le ingiustizie subite (vere o presunte) ed esprimere le proprie ansie.
Per cortesia, non ditemi che questa richiesta è assurda.
Credo che sia coerente con la Costituzione Italiana vigente, nell’ottica dell’abbattimento piuttosto che dell’erezione.
PS: esiste, a dire il vero, una terza categoria di uomini adulti. La peggiore. Quelli che guardano gli altri mentre abbattono ed erigono muri e criticano senza fare nulla; quelli che non scrivono la storia, però la subiscono lamentandosi.