Passare una giornata intera con il gruppo delle Taca Butun dà una sferzata di contagiosa allegria, senza contare che parlando, ridendo e scherzando mi hanno addirittura messa a ricamare. A me che sono ‘intollerante’ ad ago e filo…ma loro sono fatte così, inarrestabili e incontenibili!
Parliamo con due delle esponenti di Taca Butun, Cristina e Maura.
Innanzitutto che cos’è Taca Butun?
Il progetto Taca Butun nasce dal desiderio di alcune amiche di passare del tempo insieme in modo creativo e divertente. In pratica è un gruppo spontaneo di persone unite da un intento comune: lasciar andare la propria fantasia, recuperando e trasformando tutto ciò che è riutilizzabile…
Visto il nome del vostro gruppo, immagino che oltre a riunirvi per creare, vi incontriate anche per chiacchierare?
Pensa che in dialetto strettamente alessandrino il nome sarebbe Taca Buton, ma dato che esisteva già un gruppo con questo nome è bastato cambiare una vocale per crearne uno nuovo e affine comunque al dialetto piemontese. In effetti noi di bottoni ne attacchiamo parecchi, sia nelle nostre creazioni, sia quando ci lasciamo andare in chiacchere … – e sogghignando aggiungono – al grido di Taca! Taca! Taca! Butun! Butun! Butun! (da urlare a gran voce in perfetto stile Armata Brancaleon)
Scherzi a parte, com’è nata la vostra idea?
Come dicevamo prima, dalla voglia di alcune amiche di passare del tempo insieme, ma in modo costruttivo … e così abbiamo deciso di farlo diventare un appuntamento fisso, settimanale, utile a combattere la pigrizia tipica dei mesi invernali. Col pretesto di creare dei manufatti di vario genere, ci incontriamo in un contesto divertente, di svago, in cui non ci facciamo mancare due risate e un bicchiere di vino …
Parlatemi un po’ delle vostre creazioni, cosa fate esattamente?
Di tutto un po’! Dalle collane realizzate dal recupero di magliette usate, agli anelli con bottoni vintage, passando per le spille e le collane create con le cialde colorate del caffè, arrivando ai portachiavi di panno e feltro fino alle borse di ogni foggia e materiale. Facciamo davvero le cose più svariate con i materiali più diversi. Senza regole, senza istruzioni, senza giudizi… solo con la fantasia, la buona volontà e con l’ausilio di piccoli strumenti che cerchiamo di acquistare contenendo i costi ma senza rinunciare alla qualità. Fondamentalmente il nostro intento è quello recuperare tutto ciò che si può recuperare. I nostri sono lavori realizzati rigorosamente a mano utilizzando, come ti dicevo, risorse povere e/o materiale di recupero, ma assolutamente con buoni intenti e tanto cuore. Il nostro motto è: ‘Ogni cosa che si trasforma, riprende vita e dona nuova energia a chi la crea ed a chi la indossa.’ Questi sono gli ingredienti che usiamo.
Cosa ispira le vostre creazioni?
Le nostre creazioni nascono nei modi più disparati. Talvolta possiamo prendere spunto da una foto, da un oggetto, da qualcosa che di primo istinto sarebbe da buttare via, ma invece, riflettendoci qualche istante, si trasforma in un nuova occasione da cui partire. Tutto è soggettivo!
Quanto tempo dedicate in linea di massima al vostro hobby?
Dipende ovviamente dai vari impegni di ognuna di noi. Cerchiamo di mantenere una sera a settimana in cui lavorare tutte insieme, ma ovviamente nel tempo libero ognuna è libera di fare ciò che desidera… altrimenti che tempo libero eh? – dicono scherzando – C’è chi crea nella pausa pranzo, chi il sabato sera, chi la domenica pomeriggio… Insomma, anche qui non ci sono né regole e tanto meno obblighi. E aggiungono – Non sappiamo se sia un passatempo originale…o semplicemente anacronistico, ma di certo è divertente! Creare qualcosa con le proprie mani, vederla realizzata ed apprezzata ci dà soddisfazione ed alimenta il desiderio di continuare a mettere in pratica idee nuove. Il nostro punto di forza è prima di tutto la condivisione. La condivisione di idee, di intenzioni, di risorse… e questo, in un contesto sociale in cui la norma di base risulta essere il pensare per sé, non è da sottovalutare.
Se qualcuno volesse ammirare le vostre creazioni?
Sempre in base agli impegni di ognuna di noi, allestiamo banchetti e chi lo desidera può vedere e acquistare le nostre creazioni. Ad esempio, abbiamo partecipato al festival Primavera Beat, a Borgo Rovereto, al Bona-p-Arte Day, alla Festa di Primavera di Serravalle ed abbiamo già altri progetti in corso. Domenica 22 saremo con il nostro banchetto in Via Pistoia per la festa di Gagliaudo tra i mercanti.
È possibile prendere contatti con noi anche sul nostro profilo facebook , dove potrete vedere le foto dei nostri articoli, essere sempre informati sulle nostre attività, aggiornati circa i banchetti in programma e, perché no, contattarci se avete voglia di conoscerci e partecipare.
Dove si trova la vostra sede?
Ci incontriamo tutti i giovedì presso la sede dell’Associazione di volontariato EtaBeta di Alessandria in Via Vescovado, 7.
Tra l’altro, nelle nostre intenzioni c’è quella di fare un ‘open day’ ogni ultimo giovedì del mese, per offrire un aperitivo a chiunque volesse informazioni sulle iniziative delle Taca Butun o semplicemente ai curiosi che passeranno da quelle parti.
Progetti futuri?
Ci piacerebbe organizzare corsi aperti a tutti e concentrarci mese per mese sulla lavorazione di un prodotto. Per esempio, ad ottobre inizieremo con feltro e pannolenci, a novembre terremo delle lezioni per l’utilizzo del telaio per fare sciarpe e a dicembre ci concentreremo sulla realizzazione di borse…. in primavera collane, bracciali e oggetti più estivi …
L’idea è quella di condividere le proprie conoscenze, ciò che si è imparato e cercare di arrivare tutte allo stesso livello. Qualcuna di noi ha fatto un corso per fare le borse da La Vezza (la stilista di corso Crimea), altre hanno imparato ad usare il telaio, altre ancora si sono specializzate sulla creazione di bigiotteria con fili in rame e bottone.
Le Taca Butun sono: Cristina, Maura, Chiara, Silvia B., Silvia D., Rosa, Valentina, Vita e tutte quelle che vorranno aggiungersi!