Parecchi anni fa ebbi la fortuna di imbattermi in un piccolo album fotografico. Piccolo nel senso del numero di fotografie e del loro formato relativamente esiguo.
Era una raccolta straordinaria e assolutamente rara (e quindi inedita) di reperti fotografici risalenti alla Prima Guerra Mondiale, ed il bello era che le immagini ritraevano avvenimenti locali.
La storia, quella che si conosce attraverso le enciclopedie ed i libri di testo, è in realtà molto più complessa e variegata di quel che di solito – superficialmente – si possa immaginare. Quando la Grande Storia si interseca con persone che conosciamo o con i luoghi del nostro cuore, a mio giudizio diventa molto più interessante.
Così è quando, per un caso fortuito, il ricercatore si imbatte in reperti che appartengono alla Grande Storia ed intersecano con il loro contenuto anche la nostra Piccola Storia, cioè avvenimenti capitati a persone di nostra conoscenza o che riguardano “casa nostra”.
Le fotografie che proponiamo furono scattate nel 1918 presso la stazione di Alessandria (lato verso i giardini pubblici) e all’interno della Cittadella; con qualche probabilità appartenevano ad un ufficiale dell’esercito o a persona di un certo rilievo nell’ambito cittadino.
In diverse immagini si vedono le barelle della Croce Rossa Italiana che servirono per il trasporto dei prigionieri feriti (come citato anche nella cronaca d’epoca). Nelle immagini che riguardano l’interno della Cittadella si può notare l’ampia schiera dei prigionieri e dei soldati italiani intenti alla celebrazione eucaristica. Nessun segno di catene o di coercizione. Tutti erano inquadrati e composti mentre assistevano alla funzione. Per loro, la guerra appena iniziata era già finita…
Queste fotografie sono state pubblicate su “Ricordi Alessandrini“, volume numero 8 della Collana Biblioteca Civica Alessandrina (2008).
Ed ora il consueto “servizio d’epoca”.
I prigionieri ad Alessandria
Alessandria 24, notte
Alessandria è certamente uno dei centri più importanti di prigionieri. Anche stamane, col diretto di Milano-Mortara-Alessandria, N. 813, delle 9,33, giunto alle 10,5, ne giunse un grosso stuolo di 272, di cui cinque ammalati, che con barelle e vetture vennero trasportati in Cittadella, mentre gli altri soldati e graduati, dalle solite caratteristiche, e mediante la solita scorta ed a piedi, raggiunsero la Cittadella, dove vennero tutti internati. A quanto si è potuto sapere dalla bocca dei prigionieri stessi, sono tutti di razza slava ed ungherese. Questa sera partiranno trecento prigionieri alla volta di Voghera.
(da La Stampa del 25 giugno 1915)