Sono giorni intensi per il Pdl alessandrino. All’insegna della ‘chiamata alle armi’, sul fronte della raccolta firme per i referendum sulla giustizia, promossi dai radicali lo scorso maggio,
e ‘sposati in corsa’ dal centro destra. L’obiettivo sono le 500 mila firme da raccogliere entro il 30 settembre, e anche su scala locale c’è fermento. “Soprattutto abbiamo in pista tanti giovani di valore”, sottolinea il coordinatore cittadino del Partito della Libertà Antonio Tortorici (nella foto), “di cui sentirete parlare presto, e che rappresentano il nostro investimento sul futuro”.
Con lui, 50 anni tondi tondi, affrontiamo una serie di temi legati alla politica di casa nostra, con uno sguardo anche agli scenari dell’edilizia popolare del nostro territorio: Tortorici è vice presidente dell’Atc provinciale dal 2010, e prima ne fu consigliere di minoranza.
Segretario Tortorici, che aria tira nel centro destra alessandrino, in un momento così particolare per la città?
Non ci siamo mai fermati, in realtà. Abbiamo preso atto, al di là dell’emergenza particolarissima che Palazzo Rosso sta vivendo, della sconfitta elettorale del 2012, e da lì siamo ripartiti, mettendoci al lavoro. Oggi siamo all’opposizione: il nostro compito da un lato è di vigilare e di ‘incalzare’ la maggioranza sui singoli temi, attraverso i nostri consiglieri. E mi pare che lo stiamo facendo. Dall’altro pensare al domani, preparando una serie di proposte di governo per la città: e abbiamo una serie di gruppi di lavoro tematici, con una bella partecipazione di giovani, e di donne. Guardiamo avanti, insomma.
Però l’impressione è che le ferite del passato non si siano ancora rimarginate, tutt’altro….le cronache anche di questi ultimi giorni lo dimostrano.
Sicuramente noi riteniamo che la scelta di andare in dissesto sia stata infelice, e che si potesse evitare. Però più che altro è il centro sinistra che, da 15 mesi in qua, anziché spiegare agli alessandrini qual è il suo progetto per il rilancio di Alessandria, continui a guardare indietro. E a ragionare in termini puramente ragionieristici, di equilibrio di bilancio. Senza peraltro riuscire a quanto pare a realizzarlo. Ma la politica dovrebbe fare anche altro…
Nei giorni scorsi si è tornati a parlare, magari facendo anche un po’ di confusione, di possibili nuove sanzioni per consiglieri di maggioranza e assessori del quinquennio Fabbio, già condannati in primo grado per danno erariale….
Ho letto, e credo che spetti ai legali prendere atto dettagliatamente degli estremi della questione, e analizzarla sul versante delle interpretazioni, e di ciò che è opportuno fare. Personalmente, essendo all’epoca presidente di circoscrizione e non consigliere o assessore, non sono coinvolto. Ritengo però, nondimeno, che ci sia ormai una pericolosa tendenza a fare politica con le sentenze. La politica dovrebbe essere altro, e fare altro. Guardando soprattutto al futuro del Paese, e di Alessandria.
E guardiamo avanti allora: cosa farebbe lei, se in questo momento avesse in mano le redini della città?
Mi pare che sia indispensabile progettare nuovi percorsi di sviluppo, o non se ne esce. E vedo almeno due strade per ora non sfruttate: da un lato la proposta della Fondazione Ambrosetti, ossia Alessandria come capoluogo del Monferrato, capace di fare rete, in termini di filiera economica, per rilanciare il territorio. Poi però bisogna farlo, appunto. Non basta dirlo ai convegni. Il secondo elemento che mi pare sia stato finora ignorato dall’amministrazione Rossa, e sul quale invece con Fabbio avevamo specificamente lavorato, è l’Expo 2015. Che sarà in fin dei conti a due passi da noi, e che non ci possiamo permettere di ignorare. Ci rendiamo conto che, oramai, Alessandria è una città da cui i giovani tendono a scappare, perché non vedono opportunità su cui costruire il loro futuro?
Tortorici, lei sembra già in campagna elettorale…..
(sorride, ndr) L’esperienza mi insegna che le campagne elettorali non finiscono mai: finita una, si guarda subito alla successiva. Purtroppo il dato rilevante, qui ad Alessandria, è un diffuso sentimento di sfiducia nella popolazione, una pericolosa rassegnazione. Non mi pare che il centro sinistra che oggi governa la città abbia finora mostrato di avere le idee chiare, anzi. Nell’ansia di dimostrare che l’amministrazione precedente aveva sbagliato tutto, hanno distrutto quanto di buono invece Fabbio aveva avviato. Mi pare che la vicenda Amiu sia emblematica: l’affidamento ad Iren del servizio avrebbe consentito di portare in cassa denaro fresco, di non licenziare nessuno, e di garantire un servizio qualitativo. Han buttato tutto all’aria, e siamo tuttora nel marasma. Credo che tutto ciò agli alessandrini sia ben chiaro.
Dai banchi del centro destra a Palazzo Rosso arrivano primi segnali di alleanza: pensate ad un percorso comune?
Ognuno ha certamente la propria identità, ma è chiaro che le battaglie si vincono, e il consenso diventa maggioritario, se c’è coesione tra partiti e schieramenti che condividono un’impostazione simile. Il Pdl dialoga con tutti: dalla Lega Nord a la Destra e a Fratelli d’Italia, fino all’Udc. Ci confrontiamo sui temi, e cerchiamo di individuare soluzioni concrete ai problemi.
Tortorici, nei mesi scorsi è circolato anche il suo nome come possibile candidato sindaco del centro destra: c’è del vero, o era una ‘polpetta avvelenata’.
No, nessuna polpetta spero. Ma è davvero presto per pensare al nome del candidato sindaco. Anche se, ripeto, credo che al momento opportuno ci si dovrà muovere, come centro destra, in maniera unitaria. E le candidature di livello non mancheranno…
Il suo percorso come amministratore locale è partito dalle circoscrizioni: giusto cancellarle? Si disse che concludevate poco, e costavate molto…..
E’ l’esatto contrario, secondo me. Le circoscrizioni avevano costi davvero modesti, e consentivano ai cittadini di avere un punto di riferimento di prossimità, che oggi è venuto assolutamente a mancare. Cito la mia esperienza personale: sono stato nominato commissario della circoscrizione Alessandria Sud dal sindaco Calvo, e successivamente eletto presidente per due mandati successivi, fino al 2012. Abbiamo credo realizzato, negli anni, iniziative importanti, che per fortuna proseguono. Una su tutte, la Festa del Cristo, che ormai coinvolge ogni anno almeno 20 mila persone, e che fu possibile realizzare grazie ad un’ampia partecipazione di volontari e commercianti. Ma, per dire, a me capita ancora spesso che mi chiamino alessandrini del Cristo, per segnalarmi piccoli problemi personali, o della loro zona. E, se posso, sono ben lieto di dare una mano.
Dal 2010 lei è vice presidente dell’Atc provinciale….ossia della più grande società immobiliare (pubblica) del territorio. Che segnali arrivano, da lì?
In realtà ero in consiglio anche negli anni precedenti, come consigliere di minoranza. La situazione è pesante, nel senso che la richiesta di ‘abitazione sociale’ è in costante aumento sul nostro territorio provinciale. E l’Atc, nonostante i suoi oltre 6.000 alloggi disponibili, fa fatica a soddisfarla. E poi c’è un problema rilevante sul fronte della morosità, dal momento che ormai circa il 25% degli inquilini ha problemi di morosità, e molti comuni, che prima con le loro quote compensavano a questi mancati incassi, sono essi stessi in difficoltà. Nonostante questo, l’Atc di Alessandria ha sempre avuto una gestione lungimirante, che ci consente non solo di stare in piedi, ma di continuare a fare investimenti, anche grazie ad uno staff interno di progettazione davvero efficiente, e alla capacità di intercettare in maniera puntuale le risorse legati ai bandi regionali ed europei.
Ettore Grassano