Studenti e ministri [Il Citazionista]

maria-chiara-carrozzadi Andrea Antonuccio

“Mai più un laureato che arriva a 25 anni senza aver mai avuto un’esperienza come cameriere o assistente in libreria”, ha osato affermare al Forum Ambrosetti il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza.

Sono state parole che hanno un po’ imbarazzato i giornalisti impegnati a raccogliere retroscena sulla decadenza a divinis di Silvio Berlusconi. Al punto che la affermazione/provocazione è caduta veloce nel dimenticatoio delle notiziole di fine estate.

Eppure, due considerazioni credo occorra farle: una pro, e una contro. Partiamo dal positivo, allora. Lavorare mentre ancora si studia è una esperienza utile a capire il mondo e i suoi tranelli, come ben sa chi si è dovuto mantenere, almeno in parte, agli studi. Il sudore della fronte ha una funzione educativa che nessun libro o professore sono in grado di espletare. La realtà insegna sempre qualcosa, e l’unico modo per imparare è affrontarla nei modi (e qui sta il punto interessante) che non stabiliamo noi. La realtà è fuori di noi, non la facciamo noi, se non in minima parte. Già imparare questo sarebbe un grande risultato, e non solo per i giovani.

Veniamo al contro. Oggi come oggi, le possibilità di lavoro per i giovani sono prevalentemente in nero, o comunque camuffate. Fare il cameriere o l’assistente in libreria, per rimanere sugli esempi del ministro, non sempre equivale ad essere messi in regola. Lo sanno bene tutti i ragazzi che cercano un lavoro, in estate o nei weekend, per arrotondare. Non si capisce se il ministro sia consapevole di questa situazione, oppure no.

Ministro_Giovannini_150.jpgUltima considerazione. Se alle parole di Maria Chiara Carrozza si fosse unita, per esempio, la voce del ministro del Lavoro Enrico Giovannini, in favore di agevolazioni reali per aiutare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro, avremmo assistito ad un modo intelligente di guardare la realtà e, se possibile, di migliorarla. Invece nessuno ha parlato, e ognuno è tornato ad occuparsi delle proprie cose.

Come sarebbe bello se anche i ministri ogni tanto andassero a fare i camerieri o gli assistenti in libreria…