L’altra sera ero a cena da un’amica e sento/vedo una presenza inquietante che pare guardarmi. Da un quadro alto più di due metri intravedo una figura, anzi alcune figure che mi osservano dall’alto. Ciò che mi colpisce è l’immagine centrale, quella più visibile. È una donna, senza un occhio, un unico grande occhio con il quale pare guardarmi. Un brivido mi percorre la schiena, osservo più attentamente questa immensa tela scura e mi rendo conto che ci sono altre figure che si aggirano e prendono forma dalle ombre. Il titolo è evocativo ‘Maleficia’, l’autore è ÆNO.
Chiedo informazioni e scopro di conoscerla, ÆNO infatti è lo pseudonimo di Emanuela Serafino, peraltro presente alla cena. Le chiedo quindi di spiegarmi alcuni particolari sul quadro e lei risponde “non poteva più restare a casa mia. L’ho fatto e me ne sono sbarazzata. Mi inquietava”. Ma poi mi porta davanti alla sua opera ed inizia a descriverla minuziosamente, con amore e timore, quasi come se avesse davvero paura di quelle figure che si aggirano sulla tela. Così programmiamo un incontro per la sera dopo a casa sua.
Nel suo studio resto letteralmente a bocca aperta. Oggetti apparentemente insignificanti prendono forma e sembra che vivano di vita propria…tutti rigorosamente disegnati e ‘marchiati’ a china dalla mano sapiente e certosina di ÆNO. La china è il suo grande amore, si cimenta anche con altre tecniche, ma curiosando tra le sue opere si comprende subito che questo è lo stile che lei predilige e che la contraddistingue. Una volta inforcato il pennino i suoi disegni prendono forma spontaneamente, senza un pensiero o un’idea prestabilita. Ciò che colpisce più di tutto è che l’immagine affiora dal nero e si delinea senza essere racchiusa dentro una forma, un confine. È qualcosa che nasce dal profondo, dall’inconscio e prende vita sulla tela. Ed ecco che sfilano serpenti, animali preistorici, immagini demoniache e mitologiche, e ancora mostri, mummie, gnomi, streghe, resti umani che si fondono insieme fino a creare un complicatissimo puzzle, o meglio, una sorta di mosaico antico fatto di minuscole figure che ne racchiudono altre e insieme contribuiscono alla totalità dell’opera.
Le raffigurazioni di Emanuela evocano paure ataviche che hanno trovato il modo di uscire così da essere guardate, esorcizzate.
Alla domanda parlami delle tue opere, lei risponde “guardale, parlano da sole …”. In effetti ha ragione, ogni disegno ha una sua storia da raccontare, anzi una storia nella storia che parla di mondi lontani, rivela intimi segreti … e tanto altro.
Membro attivo dell’Associazione Tessere le Identità, Emanuela, classe 1972, è psicoterapeuta. Torinese di nascita, vive tra la sua città natale e Casale. Alcune delle opere di ÆNO si possono ammirare al Circolo Pantagruel di Casale Monferrato e sempre a Casale, dall’8 al 30 novembre, ci sarà la sua mostra personale dal titolo “ Al di là del bene e del male” di quadri e chine nella Chiesa SS. Pietro e Paolo in via Paleologi, realizzata grazie all’Associazione Cooltura e l’Assessorato alla cultura del Comune di Casale.