Accordo raggiunto per le uve Moscato che fanno nascere l’Asti spumante docg e il Moscato d’Asti docg. Nella notte tra il 4 ed il 5 settembre produttori ed industriali hanno trovato l’intesa, valida per la vendemmia 2013. La trattativa, come sempre, ha attraversato momenti di tensione, ma ancora una volta si è arrivati ad una mediazione e all’accordo. Scongiurato quindi, a pochi giorni dalla vendemmia, il rischio di avere un’annata con prezzi a mercato libero.
Con il 2013 siamo al trentacinquesimo anno di accordo per le uve Moscato: il più importante d’Italia nel settore perchè interessa 9 mila ettari di vigne e circa 4.500 aziende agricole, situate in 52 comuni delle province di Asti, Cuneo e Alessandria. La produzione di Asti Spumante e Moscato d’Asti docg è di oltre 100 milioni di bottiglie l’anno (per l’80% esportate).
La resa delle uve per Asti e Moscato d’Asti docg è stata fissata in 95 quintali/ettaro, con la possibilità di applicazione del meccanismo blocage-deblocage per ulteriori 5 quintali di uva. Lo sbloccaggio potrà essere effettuato per tutta o parte della quantità bloccata sulla base di un’apposita richiesta da parte del Consorzio di tutela corredata di dati oggettivi di imbottigliamento e vendita (e sentite le esigenze delle case spumantiere), previo parere favorevole e vincolante delle organizzazioni ed associazioni professionali agricole nell’ambito della Commissione Paritetica.
Per le uve è previsto un compenso di 106,5 euro al quintale, da cui saranno defalcati un contributo di 1 euro al quintale per il fondo di parte agricola costituito nel 2010 – di cui 0,70 euro indirizzati ai produttori per la gestione dell’accordo ed i restanti 0,30 euro al progetto “sorì” che vuole valorizzare i vigneti eroici, quelli cioè dove il moscato è presenza storica e coltivato con pendenza oltre il 50% – ed un ulteriore contributo pari a 1 euro al quintale destinato al Consorzio per le attività istituzionali di promozione e tutela.
Soddisfazione per l’accordo raggiunto è stata espressa da Agrinsieme, i cui esponenti si sono spesi nella trattativa per trovare su tutti i punti in discussione una mediazione tra le parti che salvaguardasse gli interessi dei produttori.
“L’intesa tra case spumantiere e vignaioli dà stabilità al comparto – ha dichiarato Carlo Ricagni, vice Presidente regionale della Cia del Piemonte– . L’accordo interprofessionale garantisce a tutti gli attori della filiera quella sicurezza economica e finanziaria che è tra i presupposti indispensabili per qualsiasi progetto di sviluppo. Soltanto se la filiera è unita è possibile cogliere le opportunità che il mercato internazionale, nonostante la crisi, sembra poter offrire sia all’Asti docg, sia al Moscato d’Asti docg”.
L’ Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto ha così commentato l’accordo: “Con l’approssimarsi della vendemmia, oramai imminente, è prevalsa la consapevolezza di quanto fosse indispensabile siglare l’intesa con il fine di tutelare il comparto Moscato. Un atteggiamento di responsabilità importante. Le trattative si sono prolungate molto, giungendo all’accordo ai limiti del tempo a disposizione, ma alla fine ha prevalso il buonsenso degli attori componenti la Paritetica”.