“Sì, francamente non solo lo rifarei, ma confesso che la passione in questi ultimi 15 mesi è cresciuta, in parallelo alle difficoltà. Il futuro di Alessandria mi sta a cuore, e credo che in comune si debba intraprendere la strada di un risanamento vero, per il bene di tutta la città”. Filippo Zaio, 36 anni, è capogruppo della lista civica Insieme per Rossa (da quando Marica Barrera è diventata assessore), e anche ad agosto ha ‘staccato la spina’ il minimo, “giusto qualche giorno di mare in Versilia, e qualche partita a tennis, vecchio amore che non passa mai”. Lo incontriamo per farci spiegare come, alla ripresa piena delle attività, la maggioranza di centro sinistra pensa di affrontare le ‘patate bollenti’ autunnali. E anche per capire come vede, da alessandrino under 40, il futuro non solo della città, ma del Paese.
Consigliere Zaio, dopo 15 mesi in consiglio comunale, è presto per fare bilanci?
Per i bilanci certamente sì, ma è stato comunque un periodo tutt’altro che di ordinaria amministrazione, lo sappiamo tutti. Per me poi, a parte un breve passaggio in circoscrizione Europista ormai molti anni fa, si tratta della prima esperienza politica cittadina. E quindi è stato anche necessario ‘prendere le misure’, capire come funzionano procedure e regolamenti, conoscere la macchina comunale. Il tutto, naturalmente, in parallelo al mio lavoro di assicuratore: il che implica davvero impegno e passione, o non ce la fai.
Però c’è chi dice che, in questi mesi, la maggioranza di centro sinistra ha tergiversato, senza presentare un vero progetto complessivo orientato al futuro…
Qualche ragione ce l’ha, chi sostiene questa tesi. Ma sarebbe sciocco ignorare che ci siamo davvero dovuti confrontare con un’emergenza complessiva, articolata su tanti diversi filoni diversi, ognuno dei quali ha richiesto e richiede la massima attenzione. Insomma, non credo proprio che qualcuno, in buona fede, possa mettere in discussione l’impegno totale profuso dal sindaco Rossa, dalla giunta e dalla maggioranza. Naturalmente ora è il momento di fare un vero salto di qualità.
Ossia?
Ossia, e mi riferisco davvero a tutti, ad Alessandria dobbiamo smettere di coltivare (e difendere) ognuno il proprio orticello, e capire che da questa crisi si può uscire bene, e positivamente, se lo facciamo tutti insieme, pensandoci davvero come comunità. E in fondo questo vale anche per l’Italia nel suo insieme: non è che molte altre amministrazioni pubbliche, e il Paese nel suo complesso, siano in condizioni tanto diverse dalla nostra città, tutto sommato.
Ma, nel Paese della burocrazia, noi siamo stati dichiarati ufficialmente in dissesto consigliere Zaio. Con tutte le conseguenze del caso.
Per fortuna nelle scorse settimane la Corte dei Conti ha messo definitivamente la parola fine su questo assurdo (e spesso strumentalizzato) ping pong del dissesto evitabile o meno. Il dissesto del Comune di Alessandria era una procedura inevitabile, e lo afferma la Corte dei Conti stessa in documenti ufficiali. Detto questo, naturalmente io sono per guardare avanti, e non indietro….
E quindi per procedere ad una riorganizzazione del Comune, e delle partecipate, costi quel che costi anche in termini di licenziamenti?
(sospira, ndr) Le faccio l’esempio della spending review di Palazzo Rosso, di cui mi sono occupato in questi mesi, in un quadro di forte collaborazione con Rsu interne e dirigenti. Siamo riusciti a tracciare un quadro completo della situazione, che indubbiamente ha visto, nel biennio 2010-2011, un’impennata incredibile del costo di molti servizi. L’appalto per le pulizie, per citare solo un esempio, era arrivato a 840 mila euro l’anno. Ora lo abbiamo già abbassato a 600 mila, ma c’è la ferma intenzione di capire se si possono, rapidamente, percorrere anche altre strade. Lo stesso si deve fare nelle partecipate. E, inevitabilmente, se ci sono (e purtroppo ci sono) realtà ormai inadeguate, e con organici sovradimensionati, occorre partire da lì, e trovare soluzioni. La conservazione ad oltranza dello status quo mi pare impossibile.
Facciamo un altro esempio concreto consigliere Zaio: mentre da mesi tiene banco la vicenda Amiu, sul fronte filiera dei rifiuti gli alessandrini hanno l’impressione di pagare sempre più ‘caro’ un servizio modesto. Gli esempi si sprecano: Alessandria è sporca e fatiscente, il verde pubblico abbandonato a se stesso….
E’ indubbio che la pulizia della città va considerata una priorità, e mi accorgo anch’io che gli alessandrini stanno perdendo la pazienza: nei confronti di Amiu cresce il malcontento, e dobbiamo fare in modo che il servizio migliori, e rapidamente. Va benissimo il volontariato, e in questa città abbiamo esempi importanti di cui andare orgogliosi: ma lo spontaneismo non può ‘supplire’ in maniera permanente ai doveri di chi è preposto a certi compiti. Ma me la concede una riflessione più generale sulle aziende partecipate?
Prego….
La politica ha creato queste aziende con ottime intenzioni, ma nel tempo le ha rovinate. Questa è la verità che tutti sanno: le diverse partecipate sono state utilizzate via via come ‘calderone’ per assunzioni clientelari e inutili, e si è via via persa di vista la priorità vera, ossia la qualità dei servizi. Noi nel 2012 abbiamo ereditato aziende decotte: costi troppo elevati, qualità dei servizi modesta. E’ su questi due aspetti che dobbiamo intervenire, e rapidamente: altrimenti continuiamo semplicemente a ‘girare attorno’ alle questioni, senza affrontarle. Pensiamo alla mobilità in città: possiamo senz’altro ripensare ai sensi di marcia di alcune vie, e ai parcheggi. Ma senza una parallela adeguata riorganizzazione del trasporto pubblico, dove vai? Lo so che questo vuol dire fare la rivoluzione, e rischiare l’impopolarità nel breve periodo: ma oggi non ci sono vie d’uscita.
Lei quindi immagina una maggioranza di centro sinistra che governi Alessandria per altri quattro anni, e che riesca davvero a cambiarla?
Assolutamente sì: altrimenti cosa ci stare a fare a Palazzo Rosso? Ho un mio lavoro, e in comune (come tutti gli altri consiglieri della mia lista civica, e del Pd) ho rinunciato persino ai minimi rimborsi da consigliere, e lavoro completamente gratis, perché ci credo. Però dobbiamo fare. Ci sono tutte le condizioni per procedere, guardando al futuro della città, che non può stare ripiegata su se stessa. E lo dico pensando soprattutto ai giovani: Alessandria è ricca di competenze eccellenti, in molti campi. Che vanno messe nelle condizioni di vivere e lavorare sul nostro territorio.
Lei è un ‘renziano’ convinto: ma si è iscritto al Pd?
Non ancora, lo confesso. Anche se ho fatto parte del comitato per Renzi alle primarie, e sono davvero convinto che il sindaco di Firenze rappresenti una risorsa fondamentale per tutto il centro sinistra. Il Pd oggi è certamente l’unica piattaforma politica organizzata, presente e radicata in tutto il Paese. Deve però fare un salto di qualità: parlare di idee e prospettive, e con il linguaggio delle persone comuni. Come fa Matteo Renzi, appunto. Se invece ci si rifugia in eterni dibattiti sulle regole interne, è come voler allontanare gli elettori: spero che tutti se ne rendano conto. Dopo di che, mi auguro che dal dibattito di questi mesi esca vincitrice, e accettata da tutti, la linea riformista. Non ho mai avuto il culto del capo, ma fino ad ora il Pd mi sembra sia stata una squadra ricca di buone individualità, che hanno giocato però tante partite diverse. Un leader ci vuole, e deve essere capace di rappresentare la sintesi di un partito di centro sinistra moderno e che guarda al futuro, non al passato.
Quanto durerà il governo Letta?
E’ un governo di coalizione, e di emergenza. Mi auguro che, nonostante i dubbi di questi giorni, possa durare il tempo necessario ad attuare alcune riforme indispensabili: legge elettorale, diminuzione del numero dei parlamentari ed eliminazione del bicameralismo perfetto, ma anche del finanziamento pubblico ai partiti. Oltre naturalmente alle riforme per il mondo del lavoro e per l’occupazione, priorità assoluta. Poi però, direi la prossima primavera, sarebbe corretto chiedere agli italiani di scegliere da chi vogliono essere governati.
Chiudiamo con una curiosità, consigliere Zaio: della lista civica Insieme per Rossa, di cui lei è capogruppo, fa parte come consigliere comunale anche il ‘mitico’ Fabio Artico. Che ora però sappiamo essere, per impegni di lavoro, impegnato a Cuneo. L’ex bomber dei Grigi rimarrà in politica?
Fabio è una persona straordinaria, che finora ha svolto il suo ruolo di consigliere con impegno e costanza. Certamente il suo nuovo incarico sportivo lo terrà spesso lontano da Alessandria, per cui presto ci incontreremo per parlarne. Personalmente, spero che continui ad essere dei nostri, e a dare il suo contributo. Io poi, chi mi conosce lo sa bene, ho il cuore ‘grigio’ da sempre….
Ettore Grassano