“Dopo aver letto i giornali, me lo aspettavo diverso. Credevo fosse molto più noioso e politicizzato”.
Quest’anno mi trovo al Meeting di Rimini per ragioni professionali. Sono stato ingaggiato, come mi succede per altre manifestazioni, da una importante azienda italiana per realizzare alcuni spettacoli per bambini (la mia seconda ‘pelle’ professionale).
Sono allo stand, e per fare due chiacchiere chiedo alla persona che in quel momento è lì con me che cosa pensa del Meeting. La risposta è schietta, segno di un contraccolpo rispetto a un pre-giudizio: “Me lo aspettavo diverso”.
Mi spiega allora che prima di venire al Meeting (per lei è la prima volta) si è documentata, per capire l’ambiente e il tipo di kermesse. Ma è stato inutile: il Meeting è una bestia strana, refrattaria alle definizioni, comunque diversa da quello che appare leggendo i quotidiani o navigando su internet.
Per me è stato impressionante in questi giorni costatare l’incredibile differenza tra quello che è emerso sui giornali e quello che realmente è accaduto nelle giornate riminesi. Sembra proprio che esistano due manifestazioni, parallele e distinte: da una parte c’è il Meeting raccontato dai media, con una particolare predilezione per la politica e i politici; dall’altra, invece, c’è il Meeting reale, evento socio-culturale letteralmente snobbato dalle piccole e grandi personalità della intellighenzia nostrana.
La prima versione, quella che appunto spadroneggia sui giornali, si presta più facilmente della seconda ad attacchi e bombardamenti di qualunque tipo. Penso per esempio alle considerazioni di Beppe Grillo sul Meeting: “Cos’è Comunione e Liberazione e cosa rappresenta per la politica italiana? Perché ogni anno ministri e presidenti del Consiglio sentono la necessità di chiederne la benedizione andando in pellegrinaggio a Rimini come una volta i re con i papi?”.
Non sta a me decidere se Grillo sia in buona fede o no. Se la sua domanda è sincera, però, l’unica possibilità che ha per darsi una risposta è andare al Meeting a dare un’occhiata (nel 2014, ormai… il Meeting 2013 è terminato). Si imbatterebbe in una realtà fuori dagli schemi da cui potrebbe rimanere affascinato, come è successo a me, oppure infastidito. Entrambe le opzioni sarebbero valide, se argomentate con onestà intellettuale. Dopo avere visto, però, non prima.
Rimini non è così lontana, caro Grillo. Certo, il mare della Costa Smeralda è un’altra cosa.
Andrea Antonuccio