«Il Comune di Casale Monferrato non intende farsi carico della rimozione d’amianto nel rifugio di Ayas? Questa è un’affermazione che offende non solo l’Amministrazione comunale, ma l’intera città».
Il sindaco di Casale Monferrato, Giorgio Demezzi, non usa mezzi termini per rispondere agli articoli apparsi oggi su alcune testate giornalistiche in cui si ipotizza la non volontà dell’ente di bonificare la struttura coinvolta in un incendio lo scorso 23 maggio: «Casale Monferrato ha fatto della bonifica dall’amianto la propria battaglia – ha proseguito il primo cittadino monferrino – con azioni concrete che sono da esempio non solo sul territorio nazionale, ma anche internazionale. Ci siamo visti costretti ricorrere al Tar perché il Comune di Ayas ha insistito nel richiedere tale bonifica entro un termine praticamente impossibile da rispettare».
E Demezzi ha voluto anche ricordare: «L’ordinanza del collega di Ayas è stata notificata il 30 maggio scorso: entro il termine dei 20 giorni i nostri tecnici – in quanto il Comune è proprietario del terreno -, quelli del Cai di Casale – proprietari dell’immobile – e i responsabili Asl e Arpa della Valle d’Aosta hanno effettuato diversi sopralluoghi. Il 19 giugno è stata incaricata la ditta per la messa in sicurezza urgente del fabbricato e dell’area circostante il rifugio: lavori conclusi entro il 12 luglio, data della proroga dell’ordinanza. Nella stessa proroga, però, si è confermato il termine del 31 luglio anche per la demolizione dell’immobile; un’operazione molto complessa che richiede più tempo: basti pensare che l’Asl valdostana ha richiesto, per questi interventi, un tavolo tecnico che, comunque, è già in programma per l’inizio di settembre».
Ripercorrendo le tappe della vicenda: il 23 maggio un incendio divampa nel rifugio Cai di Ayas (struttura di proprietà del Cai – Sezione di Casale Monferrato, mentre il terreno del Comune di Casale Monferrato).
Il Sindaco di Ayas in data 29 maggio emette un’ordinanza – notificata il 30 maggio al Comune di Casale Monferrato e il 31 al CAI – imponendo ad entrambi i soggetti le seguenti prescrizioni entro il 18 giugno:
1- la messa in sicurezza del fabbricato e dell’area circostante;
2- la bonifica, tramite rimozione di tutti i materiali contenenti amianto presenti nei resti dell’edificio e dell’area circostante.
I tecnici del Comune di Casale Monferrato hanno effettuato sopralluoghi sul posto, congiuntamente ad una rappresentanza del Cai Casale, diretti a valutare le attività di messa in sicurezza e di successiva bonifica, alla presenza del funzionario Arpa Valle d’Aosta, che ha redatto il primo verbale di accertamento ed ha effettuato i campionamenti dei residui di amianto, e dei responsabili dell’Asl Valle d’Aosta, che avrebbero dovuto poi autorizzare i Piani di Lavoro.
Constatata l’impossibilità di poter ottemperare a entrambe le prescrizioni nei tempi indicati, Comune e Cai chiedono la proroga degli interventi, sottolinenando anche la diversa natura e complessità degli stessi. Il Sindaco di Ayas concede quindi la proroga per la messa in sicurezza al 1° luglio e per la bonifica al 31 luglio.
Giungendo il 1° luglio il parere favorevole dell’Asl Valle d’Aosta al Piano di Lavoro presentato il 19 giugno, il Comune e il Cai chiedono un’ulteriore proroga, che giunge spostando il termine per la messa in sicurezza al 12 luglio e mantenendo inalterata quella della bonifica a fine luglio.
Conclusi i primi lavori entro i termini, il Comune e il Cai di Casale Monferrato hanno così deciso di ricorrere al Tar per «L’incongruenza e irragionevolezza dei termini imposti con ordinanza per la bonifica dell’area».
Nel frattempo è già stato fatto predisporre un progetto, redatto da una ditta specializzata, che prevede tre ipotesi di intervento per la bonifica con un costo preventivato che si aggira sui 100 mila euro.
«Ripeto che da parte del Comune di Casale Monferrato e del Cai non c’è alcuna intenzione di venir meno alle prescrizioni – ha concluso il sindaco Giorgio Demezzi -, prova ne sono i lavori svolti nel minor tempo possibile per la messa in sicurezza, con un esborso di circa 15 mila euro che, in un periodo di crisi come quello attuale, posso assicurare non sia stato facile trovare in così poco tempo. Inoltre abbiamo già pronte tre ipotesi di intervento da vagliare e da sottoporre al tavolo tecnico di settembre. Credo che questi sia la dimostrazione concreta del nostro impegno».