Egr. Direttore
Spett.le Redazione
Viviamo tempi difficili generati dal grande caos politico che perdura senza preoccuparsi dei danni arrecati al paese, e neanche le batoste elettorali ha insinuato il buonsenso e il rispetto del ruolo ricoperto. Un paese dove le imprese di ogni dimensione scappano creando milioni di posti di lavoro all’estero attirati da una burocrazia semplice e da un fisco equo, proporzionato. Un paese malgovernato dove la disoccupazione ha superato ogni limite e peggiora ogni ora di più.
Leggere sugli organi di informazione liguri che gli amministratori di Carcare, una cittadina di 5.614 abitanti (dati 2011) in simbiosi con Comuni limitrofi, Regione e Provincia, invece di farsi battaglia tra fazioni di ideologie diverse per la cadrega, si sono accaparrati uno stabilimento del settore energia di una multinazionale : la Toshiba! È la prima fabbrica che il colosso giapponese realizza in Europa. A regime lo stabilimento darà lavoro a 200 persone e non solo, questo importante insediamento avrà ricadute positive non solo su Carcare ma in tutta la Valbormida perché ci sarà lavoro anche per l’indotto e in aggiunta viabilità e servizi che avvantaggeranno questo territorio.
Leggendo sui vari organi di informazione cartacei questa notizia, si evidenziano le tempistiche veloci tra l’offerta e l’accettazione, ogni istituzione a fatto e sta facendo la sua parte senza perdersi in lunghe tiritere che sono quelle che portano al nulla. Da parte mia facendo un paragone a casa nostra e nella nostra provincia dove le eventuali industrie interessate o non trovano interlocutori interessati ad accettarle per il bene del territorio o vengono allontanate da mille difficoltà burocratiche o di sterili proteste. Dove le nostre industrie si delocalizzano per sopravvivere o vengono cedute a chi dopo promesse effimere se le porterà via rubando ingegno e tecnologia lasciando famiglie senza reddito. Dove da noi si insediano solo centri commerciali certamente utili ed interessanti per risparmiare data la concorrenza, ma per spendere ci vogliono denari, denari ottenuti con il lavoro e solo le industrie possono offrire l’opportunità di lavoro e quindi reddito. Quanto sopra riferito per cercare di dare uno “sveglione” a chi ha ancora una porzione di amor proprio politico e sindacale, perché si impegni a trattenere ciò che è rimasto e questo è anche compito dei nostri parlamentari se vorrebbero essere utili a far si che Roma riveda le Leggi sul costo del lavoro e gli incentivi per le imprese aiutandole a restare e non scappare. Che la nostra politica si industri a trovare nuove realtà che vengano ad investire sul nostro territorio provinciale : ma è così difficile? Io credo di no, bastano idee, buona volontà e una porzione di capacità!
Graziella Zaccone Languzzi – Savona