“Una violenta tempesta di vento, acqua e grandine si è abbattutta lunedì 29 luglio su alessandrino, casalese, acquese, nicese e Val Bormida, provocando numerosi danni ad oggetti e alle coltivazioni agricole”. Con queste parole il Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia Marco Botta inizia l’illustrazione dell’’Interrogazione presentata a Palazzo Lascaris a riguardo dei danni causati dall’evento calamitoso del 29 luglio nel basso Piemonte.
“I danni maggiori sono stati registrati a Casale Monferrato, dove una porzione del tetto dell’Ospedale Santo Spirito è stata divelta, numerose cantine sono state allagate e diversi pali ed alberi sono stati divelti. In viale San Martino è stata scoperchiata la copertura di una palazzina che è caduta a una ventina di metri dalla massicciata feroviaria e altri scoperchiamenti sono stati segnalati nei casellari del cimitero. Altri danneggiamenti sono stati segnalati a Santa Maria del Tempio, Terranova, Borgo Ala e San Germano.” – ricorda Marco Botta – “A Morano Po risultano essere stati divelti cavi dell’alta tensione e problemi si sono verificati anche ad Alessandria per alcuni alberi e diversi rami che sono caduti sull’asfalto in spalto Marengo, in via XX Settembre e a Spinetta Marengo”
Il forte vento ha creato problemi ad Oviglio, mentre a Felizzano è stata danneggiata la torre che domina il centro storico. La strada provinciale che collega Valenza a Casale Monferrato è rimasta bloccata per la caduta di alcuni alberi.
“E’ stata colpita anche la Valle Bormida, da Bubbio verso Vesime in particolare, fino nel Cuneese verso Perletto di Cortemilia, ma anche Monastero Bormida, Cessole e Roccaverano, con danni ingenti subiti dai pregiati vigneti, con i filari coricati e spezzati dalla furia del vento.” – continua l’esponente monferrino di Fratelli d’Italia – “Tetti scoperchiati e filari coricati anche nel Nicese, da Nizza Monferrato verso Castel Boglione, Castelnuovo Belbo, Fontanile, Bruno e Mombaruzzo e fino a Calamandrana e Rocchetta Palafea”
Nell’acquese il maltempo ha colpito a macchia di leopardo. A farne le spese maggiori è stato il settore agricolo: a Bistagno, in località Ronco Gennaro, sono stati spazzati via alcuni filari di Brachetto e sono state scoperchiate case e capannoni.
“Vi sono stati ingentissimi danni alle coltivazioni, ai vigneti, alle abitazioni (tetti scoperchiati, antenne divelte, vetri di finestre infranti) e alle automobili, con bolli e, in taluni casi, la rottura del parabrezza.” – conclude il consigliere regionale alessandrino.
Per questi motivi Marco Botta ha deciso di chiedere alla Giunta Regionale se non si ritenga opportuno “chiedere lo stato di calamità per le zone colpite” e “quali iniziative pensi di adottare la Regione Piemonte per venire incontro ai cittadini che hanno subito danni dall’evento calamitoso”.
Marco Botta è inoltre firmatario di un Ordine del Giorno sullo stesso argomento, di cui le prime firmatarie sono Rosanna Valle e Angela Motta.