5 domande a… Massimo Poggio

massimo_poggio3di Andrea Antonuccio.

Attore di teatro, cinema e televisione, Massimo Poggio ha varcato da tempo i confini alessandrini facendosi conoscere dal grande pubblico per la recitazione intensa e lo sguardo sincero che, possiamo confermare, corrisponde all’uomo che abbiamo conosciuto. Un artista talentuoso, semplice e schietto, che proviamo a raccontarvi con le nostre “5 domande a…”

1) Massimo, che cos’è per te Alessandria?
E’ la mia città, il luogo da cui sono partito e in cui sapevo che sarei tornato. Io amo Alessandria, per tanti motivi, e continuerò ad amarla. E’ casa mia, nel senso più ampio e accogliente possibile.

2) Recitare è il tuo mestiere. Ma è anche la tua passione?
Amo recitare alla follia. Sappiate tutti che, se mi chiedete di recitare un pezzo di un copione teatrale, poi come minimo dovete chiedermi di smettere! Recitare è come una chiamata alle armi, una vera e propria vocazione.

3) Al posto dell’attore, che cosa avresti fatto?
Il pompiere! Avrei fatto sicuramente il pompiere. Ma per fortuna il mio mestiere è questo, e me lo tengo ben stretto.

massimo_poggio24) Che cos’è per te lo sport, argomento spesso protagonista delle tue piéces teatrali?
Devo confessare che da bambino e da ragazzo non ho fatto sport. Crescendo, però, ho trovato nello sport, e in particolare nel ciclismo, forti attinenze con il mio mestiere di attore: saper dosare le energie, rompere il fiato, prepararsi coscienziosamente per un evento, coltivare forza di volontà, rigore e metodo… Ho iniziato così ad appassionarmi al mondo e ai personaggi dello sport, al punto da immedesimarmi con alcuni di loro, fino a “portarli” a teatro. Ora sono diventati una parte imprescindibile di me, e il pubblico che viene a vedermi se ne accorge.

5) Come vedi la situazione “dissestata” di Alessandria?
Ci sono stati sicuramente molti errori, non solo recenti. Non credo sia stato possibile arrivare ad una situazione del genere dall’oggi al domani. Ma ho uno sguardo positivo sulla realtà, e credo ci siano persone di buona volontà capaci di risollevare la mia città. Anzi, ne sono certo!

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