Commissario? No, grazie. Non è nell’interesse della città e dei lavoratori

E’ stato sicuramente un periodo convulso quello del primo anno post-dissesto ma nessuno può negare che anche se con difficoltà e nonostante la situazione finanziaria, la politica ha cominciato ad affrontare diverse importanti questioni. Qualunque cosa si pensi nel merito delle scelte fatte o in via di elaborazione, sono ormai scelte orientate dalla politica e non più tecniche. Il tempo per invocare un commissario è quindi ormai ampiamente scaduto. Non solo l’Amministrazione ma l’intero Consiglio comunale ha affrontato questioni importanti, ricordiamo che su Amiu-Aral e Atm si sono aperte delle strade interessanti e che tocca alla politica portarle a termine. Queste opzioni hanno anche permesso di mettere in sicurezza diversi posti di lavoro, anche se in un modo che non ci soddisfa ancora del tutto, ma va riconosciuto.
 
Rimane certo il capitolo complesso e delicato del riequilibrio di bilancio ma se la politica rinuncia a pronunciarsi su questo tema è tutta la politica a dichiarare fallimento e non solo la maggioranza di centrosinistra. Anche su questo tema i cittadini vogliono sapere cosa pensano le forze politiche, quali proposte, quali idee, e quale sarà il pronunciamento finale dei partiti. E’ meglio sbagliare ed essere giudicati dai cittadini che chiamare l’arbitro a salvare tutti (tutti i politici, non certo i cittadini e i lavoratori): non prendiamo in giro gli alessandrini.
 
Facciamo altri esempi anche per informare i cittadini, in modo che non si parli sempre e solo di dissesto: non solo l’Amministraziome ma tutto il Consiglio comunale si è espresso su questioni importanti come ambiente, salute, rilancio dell’università e città universitaria, Teatro, il Pisu e il rapporto con i fiumi, la tutela della Cittadella, il rilancio delle partecipate e la difesa dell’occupazione.
 
Il rilancio dell’occupazione, invocato da Barosini et al., sia pubblica che privata non può essere effettuata da un commissario. E in che modo un commissario potrà garantire la difesa dei servizi pubblici e delle aziende partecipate, potendo solo applicare il codice in una situazione in cui alcune norme palesemente contraddittorie vanno modificate, non si capisce.
 
Per favorire il dialogo auspicato fra le forze politiche, senza bisogno di allargarsi fino alle grandi intese, Barosini cerchi per esempio di essere meno assenteista in Consiglio comunale, darà di sicuro un contributo utile. E incalzi l’amministrazione affinché migliori il suo “piano di governo per la città”.
 
Se no penseremo che l’estremismo di centro ha colpito ancora (magari sospinto da qualche suggeritore di alto rango) e che si possano lanciare campagne totalmente strumentali e irresponsabili sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori, come la richiesta totalmente fuori luogo di un commissario. Ma aspettiamoci altre poco divertenti goliardate.
 
Sinistra Ecologia Libertà – Alessandria
 
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