Il sindaco, Maria Rita Rossa, ha incontrato, oggi pomeriggio, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali CGIL, CISl e UIL.
L’incontro, dopo lo sciopero della giornata di ieri e prima del tavolo interministeriale di domani è stato voluto dalle parti per approfondire gli obiettivi del tavolo a Palazzo Chigi e chiarire alcuni punti.
“Sentivo la necessità dell’incontro in questo momento così delicato e cruciale per la nostra città in cui ci apprestiamo ad andare a rappresentare le esigenze dalla nostra comunità a Roma – ha commentato il sindaco -. L’incontro è stato positivo. La città è un capoluogo di provincia e, pertanto, la sua valenza è strategica. La via, dunque, per la risoluzione delle criticità non è una via tecnico-contabile, ma una via di natura politico-istituzionale. Per questo domani, insieme alla Città di Alessandria, anche il presidente della Provincia, Paolo Filippi, rappresenterà il territorio al tavolo.
Auspico che questo sia solo il primo di una serie di tavoli in cui, prossimamente, saranno coinvolte anche le parti sociali.
Nella sostanza, infatti, le richieste che andremo ad effettuare non si discostano dalle precedenti, svolte nei mesi di battaglie comuni: soldi, tempo ed ammortizzatori ponte della durata di almeno 30 mesi.
Nulla di questo sistema urbano può rimanere immutato: le nostre richieste vanno in questa direzione. Tutto ciò ci serve per ridisegnare l’assetto urbano e consegnare ai cittadini una città con servizi efficaci ed efficienti di cui si conoscono i costi e l’impatto, e per mettere in campo politiche di sviluppo che creino nuove opportunità.
Noi abbiamo bisogno, inoltre, di dare risposte ai cittadini perché il tema dei servizi, la manutenzione della città e le risorse da mettere sulle politiche sociali, nonché i bisogni dei cittadini stessi non devono essere messi in secondo piano.
Per quel che concerne il documento inviato a Roma c’è stato un chiarimento. Non si tratta di piani industriali, ma di un documento in risposta ad alcune domande dei Ministeri che ci avevano richiesto di disegnare, in modo schematico e termini contabili la situazione, simulando le ricadute che si avrebbero sull’occupazione senza alcun aiuto da parte del Governo e a normativa invariata.
La simulazione non tiene nemmeno conto della rigidità delle norme stesse che addirittura potrebbero determinare conseguenze più gravi.
Per questo l’approccio politico è fondamentale: se la via dei licenziamenti fosse quella che intendevamo percorrere per risanare, e ribadisco che non è così, non avremmo aspettato un anno, ma lo avremmo fatto subito.
Occorre tenere presente che la nostra città si regge per i 2/3 sul lavoro pubblico e che ci troviamo dentro una grave crisi complessiva: entrambi questi elementi saranno alla base delle discussioni che apriranno il tavolo di domani”.