In un momento come questo parlare di parassitismo nella Pubblica amministrazione è come sparare sulla Croce Rossa, prendere le caramelle a un bambino, rubare in chiesa. È fin troppo facile e non c’è neanche gusto. Quando l’ex Ministro Brunetta ha parlato di fannulloni degli uffici statali e degli enti locali ecco il popolo schierato a dare addosso per trovare il capro espiatorio di un malessere generale che colpisce il paese.
E allora assistiamo al tornare in voga di quella straordinaria parola che si chiama meritocrazia e che riempie la bocca solo a pronunciarla.
Anche sui capaci e i meritevoli fa riferimento la nostra Costituzione di cui si dice, quando fa comodo, la più bella del mondo, per diventare una carta da buttare subito dopo, quando qualcosa sembra non andare per il verso giusto.
Dal momento che in questo paese c’è una assenza di responsabilità e la latitanza davanti ai danni provocati da una politica malaccorta e incompetente c’è come in nessun paese al mondo, proviamo a guardare dentro la Pubblica amministrazione senza giudicare dalla finestra o riportare quello che sentiamo dire o che più ci fa comodo.
La parola meritocrazia è stata osteggiata fino ad oggi e lo è ancora. Grandi discorsi quando si dice di premiare e incentivare il merito, l’efficienza e la responsabilità nel Pubblico Impiego e che deve essere una priorità assoluta.
Mettiamo allora il caso che le carriere vengano azzerate in base al discorso legato al merito e che qualcuno dovrà ben stabilire chi merita o meno, ecco che fatta la legge trovato l’inganno.
Mettiamo sempre il caso che un politico che in quest’arte eccede, metta un proprio galoppino o una galoppina mascherandoli e giustificandoli con il concetto di meritocrazia grazie al quale si riesce con un semplice colpo di magia. Ecco che con questo sistema (chissà se siamo nella fantascienza) si riescono a trasformare impiegati in dirigenti, impiegate da sotto la scrivania a sopra con una piroetta degna degli acrobati del circo.
Agli altri colleghi non resta che inchinarsi davanti a cotanta bravura e fare un passo indietro.
Mettiamo il caso che il mal funzionamento della Pubblica Amministrazione sia legato al meritocratico in questione che in questo caso è accondiscendente e lecchino verso il politico di turno, allora proviamo a pensare che in questo la cosa pubblica perde il suo valore e diventa un’azienda di carattere privatistico sempre, non scordiamolo mai, mantenuta dal contribuente.
Mettiamo che il glorificato o la glorificata perdono la cognizione dimenticandosi di come sono arrivati e allora considerano i colleghi dei sottoposto o dei dipendenti della propria azienda.
Mettiamo il caso che tutto questo non sia fantascienza, ma che sia una descrizione dal vero a tutti gli effetti, allora solo chi è dentro ne respira l’aria e ne sente l’odore, all’esterno qualcosa si avverte da come gira il vento perché quando la merda monta lo scagno…..