Come si conviene ad ogni grande evento, anche al Forum “La valorizzazione del Monferrato per lo sviluppo della Provincia di Alessandria” di lunedì scorso i fuochi d’artificio sono arrivati alla fine, poco prima dei titoli di coda.
La giornata, organizzata dalla Fondazione CrAl e dalla Fondazione Gianfranco Pittatore, ha visto sfilare a Palazzo Monferrato, grazie al coinvolgimento di The European House – Ambrosetti, grandi nomi e progetti internazionali, e chi c’era ha apprezzato un parterre de roi di prim’ordine. Tanto che si farebbe prima a dire chi non c’era: ma niente elenchi e tiriamo dritto.
Le polveri, però, si sono accese da sole, ad un certo punto del pomeriggio. Già in verità in mattinata, durante il coffee break, si commentava l’assenza del comune di Alessandria, e della Provincia. Il cui presidente, Paolo Filippi, non aveva peraltro lesinato, on line, il suo giudizio sull’appuntamento: “È il quarto convegno che fanno credo in tre anni, dicono sempre le stesse cose, spendono un sacco di soldi e non risolvono niente”. Vox populi.
Ma è nel pomeriggio, durante la tavola rotonda, che è andato in scena lo scontro frontale tra l’imprenditoria e la politica del territorio. Peraltro il tutto in salsa Pd e dintorni, a voler essere pignoli. E beato chi c’era: nel senso che noi, a quel punto, già ci eravamo defilati verso altri impegni, e ci tocca ricostruire per sommi capi con il tam tam.
Allora: pare che Guido Ghisolfi, imprenditore tortonese a capo di un gruppo internazionale, non le abbia mandate a dire (ogni tanto gli capita), e che abbia sottolineato come nelle sue sedi e stabilimenti in zona gli sia più facile invitare grandi nomi della politica internazionale che non esponenti del territorio. E il moderatore Gianni Riotta ha “buttato benzina sul fuoco”. aggiungendo che in fondo non è detto che sia un male, se i politici stanno alla larga. Come a dire: “più che danni non fanno”. Insomma, il dibattito ha preso ad un certo punto un andazzo “grillino”, e Simona Gazzaniga, responsabile Turismo della McArthurGlen Italia, ha rincarato la dose, ricordando come l’Outlet porti in zona diversi milioni di persone l’anno, turisti potenziali che nessuno, sul territorio, ha mai cercato seriamente di intercettare, nonostante la grande disponibilità della McArthurGlen Italia a costruire sinergie con soggetti e amministratori locali.
A quel punto la politica locale, nel volto e nella voce del senatore Pd Daniele Borioli, proprio non ce l’ha più fatta, e “tirata per i capelli” ha detto la sua.
E’ lo stesso Borioli, ieri mattina già a Roma, a raccontarci come è andata: “Alla battuta di Riotta, in particolare, sul fatto che forse non è un male se la politica se ne sta alla larga, davvero non potevo starmene zitto: e non mi pare che questo sparare nel mucchio da parte di grandi imprenditori sia un segno di grande maturità. Hanno dei progetti concreti? Apriamo immediatamente un tavolo di confronto, che non può essere un convegno, e ci dicano che cosa possiamo fare, in termini normativi, di ricerca di finanziamenti e quant’altro. Altrimenti alimentiamo soltanto il qualunquismo”.
Gli addetti ai lavori sorridono: il Pd vince alle urne (anche per defezione elettorale di buona parte degli italiani) ma non rinuncia alle guerre intestine: Filippi e Borioli da lì vengono, e che Ghisolfi sia imprenditore politicamente impegnato al fianco di Renzi non è un mistero.
Borioli comunque aggiunge: “giusto puntare sul turismo, e sulla green economy. Non trascurerei però la logistica, che è un altro tassello essenziale per il nostro territorio”. E poi torna sul tema del turismo, e il ruolo della politica: “sono pronto a prendermi le mie responsabilità, sempre, ma non a fare da bersaglio a critiche qualunquiste, da qualsiasi pulpito arrivino. Sul tema Outlet, ad esempio: non so se la dottoressa Gazzaniga lo ricorda, ma il percorso per arrivare all’apertura del mega centro non fu per nulla agevole, e gli amministratori locali, mi pare, fecero pienamente la loro parte, affrontando anche movimenti di opinione pubblica locale che si opponevano con decisione al progetto”.
Confermo: ho un amico che, al pari mio, all’Outlet ci passa giusto di fianco per andare verso Serravalle, e ogni volta mi ricorda nostalgico: “qui una volta c’era una bella collina”…poi naturalmente si “lancia” in altri amarcord altrettanto romantici sulla scomparsa delle lucciole, ça va sans dire.
Sempre in chiave di economia turistica, Borioli evidenzia un’altra questione, alessandrina, ma con ricaduta su tutto il territorio: “Qualcuno rammenta la battaglia che, stimolato dal compianto Giancarlo Scotti, ho portato avanti come assessore regionale ai Trasporti, per fare in modo che ad Alessandria arrivasse Autozug, con il suo carico di 30 mila turisti l’anno? Vi assicuro che, all’inizio, al progetto ci credevamo solo Scotti ed io. E trovammo anche le risorse per l’apertura di uno sportello di accoglienza in stazione ad Alessandria”. Poi, dal 2010, l’indirizzo politico della Regione cambiò, e certamente Borioli non risponde delle scelte successive. Ma conclude ricordando: “compito della politica è creare le condizioni, infrastrutturali e di sistema, per la piena valorizzazione del territorio. Ma non è che poi si può chiedere al politico anche di portare fisicamente i turisti in giro per la provincia, o di organizzare eventi e fare il tour operator”. Ofelé fa el to meste, dicono i milanesi, che di business se ne intendono.
Al Forum Pittatore Ambrosetti quest’anno non se le sono mandate a dire, insomma: e forse è giusto così. Ora bando alle ciance però, e ognuno si rimbocchi le maniche per quanto di sua competenza. Al prossimo giro, o Forum, chi vivrà vedrà.