Tutti i mesi, un mese sì e l’altro ancora si ripete la solita manfrina per i dipendenti ATM:
E le rate del mutuo? e le bollette da pagare? beh…. pazienza, vedete di arrangiarvi…..
Stipendi a singhiozzo, questa è la situazione in cui da molti mesi si trovano gli autisti dell’ATM che cercano ogni giorno di fare il loro dovere: guidare gli autobus con le poche disastrate vetture che hanno a disposizione, ma soprattutto senza stipendio a fine mese.
Senza stipendio i lavoratori sono demotivati! “Come dargli torto?” Quando chiedono alla ditta di essere pagati, gli viene risposto che è a causa della cronica mancanza di liquidità perché il comune non paga il servizio reso. Sembra che questo sia il solito “scaricabarile” che si usa in Italia; non è mai colpa di nessuno, ma è sempre colpa di qualcun altro. Un film già visto, o detta in altro modo, la solita minestra! Ora, possibile che la Giunta comunale e il Sindaco di Alessandria, non intervengano? Oppure “chi” di dovere si assuma le proprie responsabilità e trovi una soluzione tempestiva per questo problema.
Un’amministrazione cittadina degna di questo nome non può far finta di nulla e delegare le responsabilità sempre e comunque, in uno scaricabarile continuo, agli altri. Sindaco Rita Rossa, sappia che su una questione delicata e inconcepibile come gli stipendi pagati sempre in ritardo agli autisti degli autobus nella città da lei amministrata c’è in gioco anche la sua faccia.
Sono anni che come USB abbiamo denunciato le inefficienze aziendali, l’inettitudine del management, il continuo peggioramento dei conti aziendali con bilanci sempre regolari con all’attivo milioni e milioni di euro che tutti sapevano a babbo morto in quanto il comune aveva sempre meno soldi e usava il solito sillogismo da incompetente del tipo : l’ATM è del comune, quindi se paga le fatture all’ATM le paga a se stesso”……….. meglio non pagare……
E i risultati si sono visti…….. e come se si sono visti……
“Quindi, cari politici e vari componenti della giunta, aggiungete posti a tavola visto che dobbiamo pur vivere, come lavoratori verremo a casa vostra all’ora di pranzo e cena con le nostre famiglie, che altro possiamo fare?”
Giovanni Maccarino
per il Coordinamento Provinciale USB Privato