di Claudio Martinotti Doria
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I mass media in questi giorni stanno bersagliandoci con la solita sintetica superficialità ed approssimazione sul fatto che le compravendite immobiliare sono drasticamente calate ai livelli degli anni 80, senza accennare minimamente ad analizzarne le cause.
In tutti gli altri paesi industrializzati ed occidentali se crolla il mercato immobiliare come compravendite anche i prezzi calano ed a volte precipitano, vedasi ad esempio i paesi iberici dove ti danno addirittura degli incentivi statali e la cittadinanza se uno straniero compra casa (a volte a prezzi stracciati rispetto solo ad alcuni anni fa).
IN ITALIA NO.
In Italia non si riesce a vendere ma i prezzi calano con il contagocce, gli edifici rimangono vuoti e a lungo con le inevitabili conseguenze di degrado ed aumento dei costi di manutenzione … cosa significa?
A mio modesto parere significa semplicemente che:
– la cultura economica nel nostro paese è raso zero se non addirittura IPOGEA, e quindi le scelte che vengono fatte raramente sono consapevoli ed appropriate ma frutto di circostanze coercitive ed emergenziali, cioè si agisce quando si è costretti e secondo abitudini famigliari e modeste esperienze precedenti e pessimi consigli ricevuti (spesso opportunistici e strumentali) e scegliendo all’ultimo minuto sperando nella buona sorte;
– cercano di dissimulare più che possono il loro stato di difficoltà ed insolvenza, vedasi in proposito le banche che continuano a tenere a bilancio gli immobili ipotecati a valore di perizia ed evitano di venderle all’asta perché altrimenti dovrebbero rivelare pubblicamente che sono praticamente al fallimento ed all’insolvenza (le poche aste spesso vanno deserte oppure vendono a un quinto del valore di perizia ed alla metà dei valori di mercato ed anche meno), se si pensa che recentemente 250 mila famiglie hanno sospeso il pagamento dei mutui perché non riescono a pagare le rate …;
– cercano di prendere tempo nella speranza di qualche miracolo o uomo della provvidenza o colpo di fortuna al lotto, ed intanto si indebitano, magari con degli strozzini, pur di non dover vendere gli immobili posseduti), sapendo che facendolo recupererebbero molto meno rispetto a quanto vorrebbero ed avrebbero incassato se lo avessero fatto prima; della serie NON AMMETTIAMO I PROPRI SBAGLI E CONTINUIAMO A PERPETUARLI NELLA SPERANZA CHE NEGANDOLI SI CORREGGANO DA SOLI …;
– per gli stessi motivi sopra esposti in troppi continuano a cercare di vendere gli immobili posseduti chiedendo molto più di quanto il mercato è disposto a pagare, così rimangono invenduti, finché saranno costretti a SVENDERE, ma per loro l’importante è rinviare questo momento il più possibile e non ammettere la realtà dei fatti, continuando ad attingere a quello strumento di falsità che è la televisione, per troppi italiani unico mezzo di informazione;
– non sono ancora del tutto esaurite le scorte o riserve famigliari cui attingere, i c.d. “risparmi”, cui moltissime famiglie stanno attingendo per arrivare a fine mese o per affrontare le spese straordinarie, quando si esauriranno non rimarrà che vendere le poche case possedute (perlopiù ereditate) immettendole in un mercato immobiliare già inflazionato di case invendute (le uniche che si vendono sono quelle belle, di lusso, storiche, in luoghi di elevato profilo paesaggistico, e sono comprate da stranieri, perlopiù tedeschi, casualmente …);
Tutti ormai dovrebbero aver compreso che il mercato è gravemente DROGATO da immissione di moneta di carta e virtuale (fiat money) e da valori di carta straccia (futures e derivati, compresi i c.d. oro e argento di carta), in una perpetuazione infinita di schemi di PONZI, con continue interferenze statali kafkiane e keynesiane e di impronta parassitaria, per cui di LIBERO c’è solo il nome, ma il mercato libero non è mai esistito. Ed in assenza di prospettive minimamente accettabili chiunque dotato di intelligenza sceglie la prudenza e si astiene da qualsiasi spesa straordinaria ed investimento, tenendosi la poca liquidità di cui dispone, senza contare che anche se si decidessero a chiedere un mutuo le banche non lo concederebbero.
Per cui secondo Voi che prospettive potrebbe mai avere il mercato immobiliare italiano?
Gli italiani dovranno loro malgrado rendersi conto che il mito italico del MATTONE come miglior investimento nel lungo termine E’ TRAMONTATO DEFINITIVAMENTE.
L’unica speranza sarebbe puntare sulle ristrutturazioni per rendere le case il più possibile “passive” (veramente ecologiche), cioè a consumo energetico ridottissimo, dai 7,5 al massimo a 15 kw a mq annuo, mentre il patrimonio immobiliare italico è mediamente compreso tra i 150 ed i 250 kw a mq annuo, ed anche le più recenti costruzioni lasciano a desiderare … Per fare una simile scelta che farebbe ripartire il settore edilizio, ed i cui risparmi energetici ottenibili consentirebbero di recuperare in tempi medi l’investimento necessario, ci vorrebbe maggiore cultura popolare ed una leadership politica lungimirante, da noi è ancora FANTAPOLITICA.
Non sono così pessimista da pronosticare che si ripeterà da noi quanto è avvenuto nella Repubblica di Weimar nel 1923, quando con una ventina di once di oro si comprava un intero isolato a Berlino, ma certamente negare la realtà e continuare a muoversi cazzeggiando come si fa in Italia, ognuno per conto suo e pensando di essere più furbi e fortunati degli altri, porterà solo a peggiorare la situazione economica aggravando la conflittualità sociale.