Per l’845° compleanno di Alessandria

Patrucco Giancarlodi Giancarlo Patrucco
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Domenica 5 maggio sarà celebrato l’845o Compleanno della Città di Alessandria. Dice l’Amministrazione che “nonostante le note vicende amministrative e finanziarie che coinvolgono il Comune di Alessandria, non ha voluto rinunciare ad un appuntamento che rinnova il senso di appartenenza ad una tradizione ed ad una cultura che si rivendica come una delle più profonde e vivaci del Piemonte.”

Siamo d’accordo: la memoria è storia che si perpetua nei secoli. Anche noi partecipiamo dunque al ricordo, pubblicando questo breve ma gustoso  scambio epistolare avvenuto nel lontano 1733 e avente come oggetto la figura di San Baudolino, patrono di Alessandria.
Patrono di Alessandria? La storia dice di no, ma conta anche la memoria che del “suo” santo la città si porta dentro. E a noi piace veramente un San Baudolino così, tra l’ironico e il mansueto, occupato a passare il Belbo sul suo mantello da romito.
Lunga vita, Alessandria.

BaudolinoFrancesco Gasparolo
San Baudolino
Patrono della Diocesi Alessandrina
tratto da:
Rivista di Storia Arte Archeologia per le Province di Alessandria e Asti
Anno 1909 – fascicolo I – pp. 89/91

Fra le carte dell’avv. Bernardino Bobba da me possedute trovasi un curioso biglietto del prevosto parroco di Abbiategrasso del 1733 diretto al Sassi, bibliotecario dell’ Ambrosiana, e la relativa risposta: tutto in copia. Questi due documenti sono assai interessanti, ed il primo, come ho detto, è curioso. Il buon parroco si lamenta, che nella sua pieve alcuni parrocchiani (che certamente si volevan bene fra di loro come cani e gatti) si eran ficcato in testa di celebrare in quella parrocchia la festa di S. Baudolino il l0 novembre sotto il titolo di patrono dei litiganti. A questa strana pretesa si spaventò il parroco, e sembra che per sedare i bollori di quei singolari devoti, abbia appunto richiesto notizie al Sassi, che le diede cortesemente.

I documenti sono questi:

“Il Sig.r D.re Bibliotecario Sassi vien cordialmente riverito dal Prevosto Pusteria d’Abbiategrasso, ed insieme supplicato a vedere nei martirologij antichi, e moderni, ovvero negli eruditi monumenti del Bollandi, o in altri menologi se si ritrovi annotato sotto li l0 9mbre Santo Baudolino Vescovo d’Alessandria, che tali uni pretendono di festeggiarlo in titolo di nuovo Protettore de litiganti in questa mia Pieve, e sono pronti a litigare sino al giorno del giudizio per sostenere questa litigiosa Festa.
“Mi farà gran favore farne diligenza, avendo io tutta la sicurezza nella sua ricca erudizione, e copiosa lettura, e si compiacerà consegnare al Sigr Bianchi oblato di S. Sepolcro le sue diligenti annotazioni”.

Risposta:

«Che S. Baudolino fosse Vescovo d’Alessandria è un solenne sproposito, perchè questo S. Uomo visse a tempi di Luitprando, come attesta  Paolo Diacono Lib. 6. Cap. 38 con queste parole: Huius Regis temporibus fuit in loco, cui forum nomen est iuxta f/uvium Tanarum Vir mirae Sanctitatis Baudolinus nomine, qui multis miraculis Christi gratia suffragante refusit, qui saepe futura praedixit, absentia quoque quasi praesentia nunciavii etc. ed Alessandria è stata fabricata, com’è notissimo, a tempi di Alessandro III e di Federico Barbarossa.
Filippo Ferrario nel suo Catalogo Sanctorum qui non sunt in Martyrologio Romano alli l0 9mbre dice: Alexandriae Statiellorum S. Baudolini Episcopi Urbis Patroni, e nelle note porta questa sol prova ex Tabu/. Eccles. A/exand., quae corpus habet, illumque uti Patronum praecipue veneratur. Questo però viene confermato ancor dall’Ughelli, che nel tomo quarto parlando dei Vescovi d’Alessandria, e di quella chiesa Cattedrale scrive: ibi S. Brandolinus honorifice requiescit, qui temporibus Luiiprandi Regis fertur vixisse, quem hoc tempore ea Civitas ut Divum Tutelarem veneratur, et colit.
Li Umiliati pretendono che questo Santo fosse del loro Ordine, e ne fanno la festa alli l0 9mbre con questo titolo: S. Baudolini Episcopi, et Confessoris Ordinis humiliatorum, come si legge nel loro breviario stampato in Milano l’anno 1483, e nel missale degli Umiliati stampato l’anno 1504. Ancor questo però sembra lontanissimo dalla verità, perchè dal tempo di Luitprando fino alla fondazione degli Umiliati vi passarono di mezzo quasi quatrocent’anni. Il Puricelli nella Cronaca manoscritta degli Umiliati scrive la vita di questo Santo, ma è di parere che non solo non sia stato dell’ordine degli umiliati, ma nè meno Vescovo, o Sacerdote, ma solo Laico, e Romito nella sua Patria chiamata Foro picciola terra presso il luogo, dov’ora è fabricata Alessandria. Nell’anno 1600 fu stampata la vita di questo Santo in Alessandria da Archangelo Caraccia, ma questa non mi è mai giunta alle mani. Dico bene, che non so che cosa abbia da fare questo Santo coi litiganti, se non fosse forse perchè essendo Egli stato acusato di delitto presso i Vescovi d’Acqui e di Tortona, fu messa da Dio in palese la di lui innocenza con due miracoli; e veramente a passarla bene nelle estorsioni, e cabale solite farsi ne forensi litigij non vi vuole meno di un miracolo.”