Rimborsopoli: e adesso diteci tutto! [Controvento]

Palazzo Lascarisdi Ettore Grassano.

Li chiamano rimborsi facili, e già questo è un termine fuorviante. Se davvero ci fossero dentro tosaerbe, massaggi ai solarium, consumazioni ai bar delle Canarie io vorrei sapere su che basi i rimborsi stessi sono stati erogati. Parlerei di truffa insomma, non di rimborsi facili.

Mi riferisco all’inchiesta che vede coinvolti ben 52 consiglieri regionali piemontesi su 60, compresi a quanto pare diversi alessandrini, per il triennio 2010-2012. Confesso che all’inizio la questione non mi ha gran che appassionato. Capirai, mi son detto, stiamo parlando più o meno di un milione di euro in una Regione che ha qualcosa come 10 miliardi di euro di debiti. Bruscolini. In più, sarei per toglierli proprio, i rimborsi. Oppure per stabilire un forfait senza vincoli e verifiche, ma anche al contempo retribuzioni assai più basse per consiglieri e assessori. Ma poi un paio di amici mi han fatto notare che “bella forza, quelli lì le regole le stabiliscono da soli per sé medesimi, ti pare corretto?”, oppure che ci sono fornitori della Regione (cooperative, aziende private di vario tipo, ecc…) che per prestazioni non pagate stanno rischiando il fallimento, strangolati dalle banche. E, vista da lì, la questione dei rimborsi facili cambia completamente.

Ma io non ci voglio credere che i politici siano tutti cialtroni alla stessa maniera. E allora che ci facciano sapere (come cittadini elettori, al di là della rilevanza penale dei fatti, che è di competenza dei giudici)  chi ha incassato tot, e chi tot all’ennesima potenza. E per fare cosa. Un conto infatti è avere speso i soldi dei gruppi consiliari (ma in fin dei conti sempre usciti dalle tasche dei piemontesi, teniamolo presente) per spostamenti in auto, o per qualche pernottamento professionale a Torino. Magari sarebbe opportuno, per essere davvero credibili, evitare pure quelli, ma in fin dei conti qualsiasi manager privato ha gli stessi benefit. Anche se naturalmente deve rispondere in maniera più puntuale in termini di risultati.

Ma, appunto, se davvero c’è chi si è fatto rimborsare i massaggi o il tagliaerbe, diteci di chi si tratta. Per capire se siamo stati così babbei da votarlo/a: e per evitare di esserlo ancora. Ma anche per un altro motivo: chi cerca di “fare la cresta” in questo modo, secondo voi, come si comporta quando si trova a dover essere decisore o controllore rispetto a scelte di spese e investimenti milionari per conto della comunità?