Alla fine è successo, proprio come nelle antiche profezie. “Verranno giorni bui, in cui tutto sembrerà perduto, ma alzando gli occhi al cielo vedrai cinque stelle illuminarti il cammino” avrebbe potuto dire un profeta.
La profezia si è avverata, proprio nel momento di maggior difficoltà. La maggioranza alessandrina, rimasta con soli 14 consiglieri dei 21 originari, aveva annunciato con tanto di comunicato stampa che il Consiglio Comunale del 18 aprile non avrebbe avuto luogo, adducendo l’assenza del Sindaco come motivazione principale. In realtà i molti mal di pancia dei consiglieri che sostengono l’amministrazione Rossa, a partire dall’intero gruppo dei Moderati, con la loro annunciata assenza avevano messo la maggioranza nelle condizioni di non avere più i numeri per portare avanti i provvedimenti, in particolare quelli legati all’azienda speciale. D’altra parte, profilandosi con sempre maggior evidenza i profili di illegittimità della nuova azienda, sempre meno consiglieri vogliono rischiare di approvare nuovi milionari trasferimenti verso di essa di cui in futuro potrebbero essere chiamati a rispondere.
Come fare ad uscire da questa situazione? Con soli 14 consiglieri come sarebbe stato possibile arrivare al numero magico di 17 che avrebbe permesso di approvare i provvedimenti? Il vecchio profeta d’aula Enrico Mazzoni, autentico interprete della volontà della Divina Rossa, ha indicato la via ai suoi fedeli: “Rinunciate alla democrazia, alla correttezza istituzionale, all’onestà intellettuale ed anche un poco alla dignità sacrificando la Vicepresidenza della minoranza consigliare alle stelle: andata poi con fiducia al voto dei provvedimenti e prima che scocchi il primo quarto d’ora ne avrete votati cinque”. I fedeli, increduli ma infiammati di vera fede dalle parole del predicatore d’aula Giancarlo Cattaneo e dal pastore Giorgio Abonante, seguono alla lettera la volontà del profeta e cacciano da ogni ruolo istituzionale gli infedeli della minoranza, rei soprattutto di aver sostenuto compatti (PdL, UDC, Lega Nord, Fratelli d’Italia, Gruppo Misto) alla Vicepresidenza l’apocalittico Antirossa Emanuele Locci.
Ed ecco cinque stelle apparire nel cielo. La maggioranza cade in ginocchio ed offre in dono la Vicepresidenza di minoranza, causando l’esodo dall’aula di tutti gli infedeli che si oppongono al verbo della Divina Rossa. La maggioranza, riconoscendo i segni della profezia, procede dunque al voto delle proposte della Divina Rossa, presente solo in spirito, pur non avendo i numeri per votare. Ma ecco il miracolo: i tre figlioli delle cinque stelle, evidentemente soddisfatti dall’olocausto offerto a loro, ricambiano garantendo con la loro benevola presenza i numeri per procedere alla votazione. La maggioranza, ringraziando il cielo e le cinquestelle, riesce così ad approvare cinque provvedimenti in meno di 15 minuti, proprio come profetizzato. Senza illustrazione, senza discussione, senza interventi: quando è la fede a tenere insieme i popoli non c’è bisogno di parlare.
Poco importa se tra le varie cose vengono trasferiti quattro milioni di euro ad un’azienda speciale illegittima, questo è il volere dei 14 sopravvissuti fedeli di Rita Rossa a cui il Movimento Cinque Stelle, glorificato da un piccolo dono, ha volentieri concesso i suoi tre cittadini. Dando l’illusione che il numero magico della maggioranza, il 17, esista ancora. Ma non è più così.