Da Fds a Sel: giunta nuova, vecchi dilemmi? [Controvento]

Comune di Alessandria 3di Ettore Grassano.

Venerdì pomeriggio, in una via del centro di Alessandria, due signore in bicicletta discutevano tra loro della nuova giunta, commentando la tempistica (“la annunciano oggi, no forse domani”), e concludevano con un “mah, speriamo bene”.

“Ah però”, ho pensato, “allora a qualcuno la vicenda interessa davvero”, giacchè talora noi che seguiamo in maniera costante le diatribe amministrative locali magari non ci rendiamo conto di quanto poco certe questioni coinvolgano (a torto o a ragione, fate voi) davvero i cittadini.

Nella fattispecie, l’annunciato “azzeramento” poi divenuto “rimpasto” (ma forse il sindaco intendeva, in effetti, azzeramento e redistribuzione delle deleghe, non delle persone) si è trascinato davvero troppo a lungo. Come tutti gli altri percorsi decisionali di Palazzo Rosso, da giugno scorso ad oggi.

Comunque ora ci siamo, gli assessori saranno 8, con 4 new entry.  E mentre in tanti attendiamo di capire quanto sarà “confindustriale” il nuovo assessore a Bilancio e Partecipate Matteo Ferraris (che di Confindustria è dipendente), sul web e dintorni va di scena la querelle dei “sinistri”. Esce dalla giunta la Federazione della Sinistra, entra Sel. Ossia fuori Giorgio Barberis, dentro Claudio Lombardi: due persone di grande spessore, tra l’altro, sia sul piano delle competenze che della rettitudine, pur senza voler star qui a fare elenchi di uomini probi e non.

I punti però sono due:

1) a sinistra non hanno ancora capito (ma parliamo di Italia, non solo di Alessandria) che se non la smettono di scannarsi tra loro, e di essere “frazionisti” ad oltranza, scompariranno? A sinistra del Pd c’è spazio per una forza antagonista, non per 4 o 5.

2) Che strada intende prendere Rita Rossa? Quella della riorganizzazione della macchina comunale e delle partecipate (poche storie: si parla di 500 esuberi complessivi da “cassintegrare” nei prossimi 12 mesi, più o meno. In camera caritatis te lo confermano in tanti, “ma non attribuirmelo, per favore”), o quella del “lavorare meno, lavorare tutti”, con consistenti riduzioni di salario? Terze vie, francamente, non se ne vedono. E ora è davvero tempo di scegliere: siamo alla fine dei tempi supplementari.

Ma Sel, al di là degli equilibrismi dialettici, e dei legittimi apprezzamenti di qualche suo esponente cittadino per il nuovo assessore al Bilancio, che farà se il pendolo del sindaco dovesse  fermarsi alla voce “licenziamenti”? Ossia, che differenza c’è, al di là delle singole specifiche competenze, tra la posizione di Giorgio Barberis e quella di Claudio Lombardi?