Cara Fern,
la Sua lettera mi ha molto commosso e se potessi prenderei subito il treno per provarLe che non è vero che la circondi il gelo e l’ostilità […]
la Sua lettera mi ha molto commosso e se potessi prenderei subito il treno per provarLe che non è vero che la circondi il gelo e l’ostilità […]
Cara Fern, la solitudine che Lei sente, si cura in un solo modo, andando verso la gente e «donando» invece di «ricevere» […]
Fin che uno dice «sono solo», sono «estraneo e sconosciuto», «sento il gelo», starà sempre peggio. E’ solo chi vuole esserlo, se ne ricordi bene. Per vivere una vita piena e ricca bisogna andare verso gli altri, bisogna umiliarsi e servire. E questo è tutto. […].
Coraggio e arrivederci.
Pavese
Pavese
Da: Cesare Pavese, Lettere 1926-1950, vol. 2, a cura di Lorenzo Mondo e Italo Calvino, Torino, Einaudi, 1966, pp. 458-459.