Quando si insegna ai bambini, si imparano molte cose.
E’ accaduto pochi giorni fa, durante una lezione collettiva di propedeutica musicale. E’ nostra abitudine far precedere l’ora di divertimento musicale da un break di mezzo pomeriggio.
Andrea arriva pimpante portando da casa una merenda sostanziosamente esagerata: bottiglione di succo di frutta alla pesca, sacchetto maxi di patatine, pacchetto doppio di wafer al cioccolato, caramelle alla fragola.
Gli altri bambini, più semplicemente, avevano con se’ dei cracker e una bottiglietta d’acqua; qualcuno non aveva nulla. Tutti osservano Andrea, fornito di ogni ben di Dio sufficiente a soddisfare l’intera classe.
Senza che nessuno gli chieda qualcosa, Andrea si impadronisce di un banco, lo imbandisce aprendo patatine e wafer, stappando il succo alla pesca e invitando i suoi amici a condividere.
Maria, Angela, Isabel, Paolo, Kevin e tutti gli altri accettano di buon grado. In pochi minuti spazzolano cibo e bevande. La lezione che ne segue e’ rilassante, divertente e proficua.
“Bravi, ragazzi! Ci vediamo la prossima settimana!”. Tutti se ne vanno a casa sorridenti e sereni. Anche le famiglie sono soddisfatte del lavoro e dell’atmosfera che si respira in questa piccola aula.
Anch’io ritorno a casa, accendo la tivù e il telegiornale mi aggiorna sui tentativi di formazione del Governo.
Tutti falliti.
Vado a dormire con in testa l’immagine di Andrea e del suo semplice gesto.
E poi dicono che a scuola non si impara niente.