La democrazia è sospesa [Controvento]

Democrazia sospesadi Ettore Grassano.

In Italia dunque la democrazia è ufficialmente sospesa. Non che abbia mai funzionato un granché, o che gli italiani nella maggior parte ci tengano particolarmente. Provate a sospendere tutti i campionati di calcio, per dire, e poi vediamo. Ogni popolo del resto ha le priorità che si merita, e che si costruisce nel tempo.

Personalmente, che Napolitano sia più meritevole di evocare alla memoria Leone che Pertini lo penso da sempre (riflessione che ho letto ieri su facebook, nuova bibbia dei commenti last minute), ma in questo caso forse si trova nel classico cul de sac, e non vi dico come traduce in dialetto l’espressione un mio amico, intellettuale raffinato.

Re Giorgio non può sciogliere le Camere, e d’altra parte, tornando alle urne con il porcellum e nel contesto in cui siamo, c’è da immaginare che ne uscirebbe un altro mezzo sconquasso. Certo però che rimandare in campo Monti, già imposto dall’alto alla fine del 2011, e sonoramente bocciato dagli elettori alle urne, fa davvero pensare che, in questo Paese, la democrazia sia un rito vuoto, un simulacro che serve a stare in Europa, dove tutti gli altri bene o meno si ostinano a praticarla. Sui saggi, stendiamo il classico velo: ma dove volete mai che attinga Napolitano, se non alla solita compagnia di giro, e nella prateria in cui pascola da una vita?

L’inghippo italiano sta tutto lì: le ultime elezioni sono state l’ennesimo tentativo di autoriciclaggio di chi comanda da sempre (Berlusconi, Bersani, Monti, e gli interessi che rappresentano), e che dopo aver condotto l’Italia al punto in cui si trova, ha la faccia tosta di riproporsi. Il male che diventa la cura, o ci prova.

Perché nasce ed esplode il fenomeno Grillo in Italia, e non in Francia o Germania? Banalmente, perchè là sono più seri, e meno marci, di noi. Quando un politico, e la lobby che rappresenta, sbaglia va a casa, per sempre. Da noi esiste un sistema di ricambio costante di marchi (Pdl, Pd, tutti gli altri che potete aggiungere voi a piacere) ma le facce, e soprattutto i gruppi di potere, sono sempre quelli, immutabili. Riciclaggio continuo. E continuare a chiedere a costoro (Napolitano incluso, in prima fila) di negare e superare se stessi è assolutamente inutile. “Questi vanno accettati così come sono, ma con un’accetta molto molto affilata”, direbbe un altro mio spiritoso amico. Oppure sostituiti in blocco, cacciandoli letteralmente a pedate dai partiti che sono “cosa loro”, facendoli tornare ad essere “cosa” di tutti, a partire dalla base dei militanti (che infatti nei partiti non ci sono più, mentre nei 5 Stelle hai voglia…provate ad andare ad una loro riunione).

Secondo voi cosa succederà adesso? Un governo senza alcuna legittimazione democratica potrà affrontare in maniera risolutiva le tante emergenze sul tappeto, a partire da quelle socio economiche, e dalla catastrofe in atto negli enti locali dello Stato?

E. G.