Così come la crisi ha causato il dissesto, il risanamento deve essere la condizione per ripensare, migliorandoli, i servizi della macchina amministrativa. L’occasione per “ripartire”, per ri-immaginare il futuro di Alessandria da qui ai prossimi anni. Il futuro della nostra comunità si gioca in questi mesi, dalla nostra capacità di non subire semplicemente gli effetti del dissesto, ma di cogliere le opportunità che si presentano. Il nostro convinto sostegno all’azione della Giunta guidata da Rita Rossa nasce dalla totale condivisione di quella che deve essere la strategia politica per affrontare il dissesto e le sue conseguenze economiche, politiche e sociali.
Il tempo delle spese facili, dei soldi a pioggia è finito, l’abbiamo detto e ridetto. Ora è il tempo del risanamento e della serietà, pre-requisiti indispensabili per ridare slancio alla città. C’è un debito da onorare, un debito verso imprese, cooperative e lavoratori che non possiamo non considerare. Ci sono dati confortanti: il fatto che si sia passati dagli oltre 40 milioni di squilibrio del bilancio consuntivo del 2011 a meno di 20 milioni della proiezione sul consuntivo 2012 ci dice che stiamo andando nella giusta direzione. E sulla gestione 2012 molti fornitori sono stati già pagati, il Comune ha già invertito la tendenza.
Rimane il tema drammatico della crisi sociale che investe la città e che ci spinge, sul piano della proposta politica, a ripensare la macchina dei servizi. Il costo del personale in alcune realtà era, ed è, diventato surreale. Se abbiamo fatto un errore, è stato quello di far intendere involontariamente che tutto poteva continuare come prima. Nella fase 2 dobbiamo chiarire alla città quali servizi possiamo mantenere, quali gestire direttamente e su quali occorre cercare un incontro con il privato. Nella consapevolezza che si deve fare di tutto perché nessuno venga lasciato indietro, ma che tutti devono essere pronti a rinunciare a qualcosa per il bene comune.
I primi risultati dell’azione di governo si vedranno nelle prossime settimane quando verrà affidato il servizio di smaltimento rifiuti, ma è necessario che il tema del rilancio della città diventi patrimonio comune della città. Occorre che le parti sociali, i cittadini tutti siano consapevoli che da questa situazione o se ne esce insieme o non se ne esce affatto.
Fino a ieri, e per molti versi ancora oggi, il Comune spende troppo e male offrendo servizi non sempre all’altezza; fino a ieri ma ancor di più oggi, per obbligo di legge in seguito al dissesto (ringraziando chi sappiamo di dover ringraziare, vero Fabbio?), il Comune chiede troppi soldi ai suoi cittadini, risorse tra l’altro ben lontane dall’essere in grado di coprire le eccessive spese. Chiunque è in grado di capire che così non si può andare avanti. Noi siamo certi di poter riconsegnare fra quattro anni ai cittadini un Comune degno di questo nome e in una prospettiva di sette/otto anni rilanciare definitivamente una macchina in grado di dare servizi ottimi a costi minori di quelli attuali e capace di promuovere quel po’ di sviluppo, crescita e riduzione delle disuguaglianze che rimangono i nostri obiettivi politici principali.
PD Alessandria