C’è solo la strada su cui puoi contare/la strada è l’unica salvezza”, cantava Giorgio Gaber,
e potrebbe essere, anche oggi e qui, ad Alessandria, un’esortazione a non rinchiuderci (neanche sul web), a confrontarci e a cercare soluzioni condivise.
Ma le strade vere, ahi che dolor….erano uno dei punti su cui, costantemente, “castagnavamo” l’amministrazione Fabbio, che in parallelo alle rose moltiplicava le buche, soprattutto in Fraschetta. Ora però, con la nuova amministrazione, l’emergenza è esplosa anche nelle vie cittadine, e se non altro se ne parla di più.
Una brava cronista de La Stampa, nei giorni scorsi, si è cimentata con tanto di metro, a misurare le voragini che, dal Cristo alle vie del Centro, sono ormai una delle “cifre” del dissesto alessandrino.
Però, attenzione, quando si legge che il dirigente di riferimento, uno di quelli che sono lì da un bel pezzo, dice più o meno “abbiamo una mappa della situazione, ma da tre anni mancano soldi per le strade”, allora qualcosa non funziona. Perché va bene la crisi, il disastro nei bilanci e tutto quel che si vuole, ma gli alessandrini le tasse stanno continuando a pagarle eccome, e moltiplicate.
E allora, scusate, che ci si venga a dire che, a fronte di quell’imposizione fiscale, non si riescono a reperire neppure le risorse per la manutenzione ordinaria dei percorsi urbani, è assolutamente inaccettabile. Roba da dimissioni immediate, degli amministratori e dei dirigenti. E’ follia pura, checché sostengano i sindacati, che la mission di un ente pubblico sia soltanto pagare gli stipendi dei dipendenti (dirigenti in primis). Un ente pubblico esiste per erogare servizi, e tra quelli essenziali la viabilità e sicurezza stradale ci sono, eccome.
Quindi davvero basta: qualcuno dica ad assessori e dirigenti “competenti” che, all’interno dei 93 milioni di euro di introiti 2012, e 2013, le risorse per asfaltare le strade, in centro come in periferia, vanno trovate, punto. Non stiamo parlando di rose, di fuochi d’artificio o di concerti. Se ne rendono conto, questi signori?
Ho un amico con gli ammortizzatori dell’auto da cambiare, “sfondati” da un tragitto quotidiano tra buche da bombardamento, in Fraschetta. Io al suo posto
recapiterei la fattura al Comune di Alessandria, senza se e senza ma. E non voglio pensare a chi, in bici o in moto, dovesse cadere a causa dell’asfalto ormai “disintegrato”, o ai tanti anziani che neanche più possono passeggiare senza rischiare il femore. Inaccettabile: proviamo a fare qualcosa, per stimolare chi di dovere ad attivarsi davvero, al di là delle chiacchiere sui media e dei cortei di protesta?