Il Direttore del TRA chiede una sottoscrizione per il pagamento di “un centinaio di euro” per l’effettuazione di analisi.
Benissimo, mi offro di pagare personalmente questo intervento purché sia fatto subito, e sto parlando serissimamente. Suppongo che anche l’Aspal e anche la Giunta non abbiano un centesimo, e lo dico perché il TRA non c’entra niente con l’edificio, mentre l’Aspal è titolare del diritto di superficie e il Comune conserva comunque la nuda proprietà. Pur accettando il fatto che il nostro Comune in questo momento non possa pagare nemmeno un caffè, questa Giunta vuole esprimersi chiaramente sul recupero del Comunale? e soprattutto, sulla condizione di lavoratori, di cui non parla più nessuno, che hanno respirato amianto, che da due anni litigano il pranzo con la cena, e che combattono quotidianamente non soltanto per salvare il loro lavoro ma anche per testimoniare l’esistenza di una istituzione culturale di questa sciagurata città.
Apprendiamo, tic e tac, che fra due settimane il TRA verrà messo in liquidazione: che progetto c’è? soprattutto nei riguardi dei lavoratori? di licenziarne alcuni e di “salvarne” altri buttandoli a caso in qualche altra funzione? La rinascita dell’edificio dipende molto dal fatto che dentro ci siano uomini e donne che lo conoscono e lo amano, che in parte sono in grado di “aggiustarlo”. La cultura è laterale rispetto agli altri problemi? Posso essere d’accordo, ma allora si smetta di dichiarare retoricamente il contrario, di blaterare sulla cultura “motore dello sviluppo”! L’Assessore Bianchi continua a imputare un grande “zero” sui capitoli dell’Assessore Barberis: il Sindaco dichiari che i servizi culturali sono sospesi sine die, e poi vediamo.
Io credo che agli alessandrini importi poco di qualche spettacolino messo a fare concorrenza a quelli organizzati da Paolo Pasquali. Credo che vogliano recuperare uno spazio collettivo, un “bene comune” accidenti, per questa comunità moribonda, un luogo di incontro; riapriamolo, e poi ricircondiamolo di fioriere, per carità. Pare che stiamo rinunciando anche all’Università, non abbiamo un centesimo per rilanciare la Biblioteca: cosa faremo? inviteremo turisti giapponesi a fotografare il nuovo ponte sul Tanaro?