Ci siamo occupati ultimamente, anche incontrando i lavoratori, della delicata situazione di Aspal e del TRA (ci riferiamo ai 15 lavoratori che fanno capo alla ex-fondazione teatrale e che oggi sono in cassa integrazione e tuttora senza prospettive).
Alessandria è una città che ha bisogno di servizi, e di ritornare alla normalità, e questi servizi li forniscono i lavoratori che non sono una controparte ma una ricchezza, economica e di competenze, da difendere per la nostra comunità. Come abbiamo già detto di recente, ai lavoratori si deve dare una speranza, ma una speranza concreta di conservare il lavoro e il reddito, coinvolgendoli in un piano complessivo di rilancio che li renda di nuovo partecipi e orgogliosi di contribuire al benessere dell’economia locale.
Contemporaneamente bisogna che la città, le forze economiche e sociali, e il Sindaco in testa, reagiscano alla situazione di stallo e tornino a manifestare energicamente la necessità di una ricontrattazione delle condizioni troppo dure che impone la legge del dissesto (causato dalla precedente amministrazione, le responsabilità sono chiare e vanno sempre ricordate) perché se no non ne usciamo: nemmeno alla Grecia sono state imposte delle condizioni così dure, è evidente che la legge sul dissesto contiene delle impossibilità strutturali che vanno messe in discussione (e che ricadono non su chi ha causato il dissesto ma su chi non ne ha colpa) e che la Città deve tornare a far sentire la sua voce a Roma e a tutti i livelli per pretendere condizioni di rientro dal debito accettabili e che possano consentire di salvaguardare l’occupazione, i servizi per i cittadini, e pagare il dovuto ai fornitori.
Riteniamo che per quanto riguarda ASPAL si debba seguire la strada che stanno proponendo i sindacati, di sospendere la liquidazione e ricapitalizzare la società, in modo da poter discutere con la dovuta calma e attenzione i piani industriali che sono stati presentati (ASPAL è l’unica delle partecipate che finora abbia presentato un piano) e tutte le altre possibilità che possano salvaguardare l’occupazione e i servizi (e assieme ai lavoratori di Aspal questo aiuterebbe a trovare una soluzione positiva anche per i 15 lavoratori del TRA di cui purtroppo quasi nessuno si ricorda mai).
Peraltro i lavoratori di ASPAL hanno già formulato delle proposte utili a risparmiare molte risorse, che finora non sono state prese in considerazione (per esempio si parla di 200 mila euro di affittanze a privati che il Comune potrebbe risparmiare). Si tratta inoltre di rivedere dei limiti statutari che impediscono ad ASPAL di fornire servizi a terzi (se non con strade complicate). Si tratta di una società che ha sempre fornito servizi di qualità ai cittadini (e che li fornisce anche ad altri Comuni della Provincia) e il cui patrimonio di competenze non va disperso.
Sia in questo caso che in tutte le altre partecipate, c’è la necessità assoluta di evitare accelerazioni, come vi sono state nelle ultime settimane, e di discutere con calma, rivedendo gli errori con pazienza e coinvolgendo in questa difficile fase tutte le forze politiche e sociali cittadine. E’ l’unico modo per poterne uscire senza alimentare un conflitto sociale che altrimenti diventerebbe insanabile.
Sinistra Ecologia Libertà – Alessandria