di Dario B. Caruso.
Apro questa rubrica bloggifera rivolgendo un invito ai politici neo-eletti alla Camera e al Senato.
Voi che avete il potere di lanciare al popolo italiano dei messaggi, voi che ci apostrofate bamboccioni e choosy, voi che ci invitate a stringere i denti e andare avanti a lacrime e sangue, voi che fate promesse temporizzate come lo yogurt, voi che siete belli in campagna elettorale e sudati e trasandati dopo lo spoglio, per favore: siate flessibili!
Dimostrate l’intelligenza che dite di avere piegandovi alle esigenze del Paese, non piegando il Paese alle vostre. La flessibilità nel mondo reale è la normalità, un ingegnere che fa il meccanico, un architetto che lavora in un’agenzia di viaggi, un panettiere che fa il giornalaio, un marito che stende i panni mentre la moglie appende un quadro.
La flessibilità non è saltare da uno schieramento ad un altro perché il fondoschiena è plasmato alla poltrona, non è accettare simultaneamente la mazzetta da due ditte concorrenti per un appalto.
Per favore, cari politici, fatemi ritornare la voglia di votare alle prossime elezioni.