Le osservazioni del Ministero riducono a zero le polemiche pretestuose sul dissesto cioè non si poteva né eludere il pronunciamento della Corte dei Conti, né allungare i tempi aggravando ulteriormente una situazione già insostenibile. Il dissesto vive in questa città da molto più tempo di quanto l’opinione pubblica immagini, vive da quando i modelli organizzativi scelti hanno determinato il fallimento complessivo del “sistema Comune”.
Ci dice chiaramente che il dissesto finanziario era, ancor prima della sua dichiarazione, nei numeri di Bilancio e, per questo, è sbagliato e velleitario non intervenire.
Dobbiamo trovar forme di erogazione dei servizi che ci permettano di abbassare i costi: non è possibile mantenere un modello gestionale che prevede costi esorbitanti. Non si tratta di semplice ragioneria, pareggiare il Bilancio sui 93 milioni di euro che effettivamente entrano nelle casse comunali significa anche avere servizi efficienti a costi che ci permetteranno di arrivare ad abbassare le tasse che oggi gravano sui cittadini
La situazione è davvero tragica e il tempo per un risanamento severo è ormai arrivato e non ci lascia spazio è tempo per ulteriori riflessioni. Il documento ministeriale ci riporta violentemente alla realtà e impone a tutte le istituzioni, alle forze politiche e sindacali, alle associazioni di categoria di lasciare da parte rivalità e ed egoismi per stringersi intorno all’amministrazione prendendo coscienza che, a differenza del passato, oggi è il Comune ad aver bisogno di loro.
Non sono solita lasciarmi abbattere dalle difficoltà anche se mi rendo certamente conto della gravità della situazione e della sua drammaticità.
Per parte mia non posso che continuare ed anzi aumentare l’impegno personale e la volontà di fare tutto ciò che sarà necessario per uscire da una crisi che sembra essere irreversibile.
Continuiamo a lavorare per definire un piano di risanamento che da una parte risponda alle osservazioni ministeriali e dall’altra punti alla costruzione di un nuovo modello di Comune non più erogatore universale di servizi, ma programmatore e controllore della loro efficacia e qualità. Occorre ripartire immediatamente dai servizi che si ritengono prioritari, dalle qualità professionali cresciute negli anni nel Comune e in città, e abbandonare il prima possibile promesse che rischiano di creare illusioni e di allontanarci dagli obiettivi programmatici. Abbiamo tutte le informazioni, le idee e le competenze per intravvedere la via d’uscita dalla crisi, ma dobbiamo affidarci alla razionalità, governando la realtà con gli strumenti di cui disponiamo. L’obiettivo è non solo rispondere alle prescrizioni ministeriali, ma rientrare nel Patto di Stabilità per ridare trasferimenti e risorse alla città e, soprattutto, ridurre le tasse e le tariffe oggi al massimo.
Sono disposta a mettere in dubbio la mia ricandidatura, ma voglio riconsegnare alla città un Comune con i conti in ordine.
Maria Rita Rossa – Sindaco di Alessandria