Se Berlusconi, con il suo annuncio pubblico di domenica (restituzione Imu 2012 prima casa, soppressione dell’odioso balzello più un’altra serie di promesse) si poneva l’obiettivo di guadagnare la scena mediatica in maniera imponente, ci è riuscito alla grande. Del resto, l’uomo è comunicatore eccellente, e al suo cospetto Bersani fa tenerezza, Monti addirittura pena, con l’handicap di quel volto e quella voce da robot senz’anima. Solo Grillo, mediaticamente, vale il Cavaliere, e anzi nelle piazze lo “surclassa” senza partita. Certo, ci sarebbe Renzi, ma lui l’han fatto fuori i suoi, preventivamente.
Ma quanto vale elettoralmente la “sparata” di Silvio? I sondaggi ce lo diranno dettagliatamente nelle prossime ore, e già c’è chi azzarda “almeno il 3%”. Fra i miei amici, ex elettori del centro destra, almeno un paio però si sono messi a ridere, scettici.
Uno più ironico mi ha chiesto se può ritirare i contanti dell’Imu in contanti, alla posta, e se ci si può già prenotare. L’altro, più arrabbiato, mi ha detto che lui non ha bisogno di elemosine, ma di uno Stato che non sia in mano a farabutti. E ha aggiunto che voterà per Grillo (“ma speriamo che non voglia davvero mettere Dario Fo alla presidenza della Repubblica”).
Ho una convinzione, ossia che da qui al 24 febbraio una parte dei tantissimi potenziali astenuti deciderà comunque di andare alle urne. E voterà Movimento 5 Stelle, o centrodestra.
Il centro sinistra, in altri termini, ha già fatto il pieno, ed è destinato a perdere per strada piccoli “pezzi” di consenso (un terzo mio amico: “se ancora potevo avere qualche dubbio sul Pd, la vicenda Mps me l’ha tolto”). O meglio, il Pd vedrà scendere la propria percentuale di consenso via via che crescerà il numero dei votanti tra gli attuali astenuti. Senza contare, naturalmente, l’elettorato di sinistra che, data la scelta al ribasso di Vendola, sosterrà in buona parte Ingroia, ma in diversi casi anche Grillo.
Bersani rimane comunque il probabile vincitore del premio di maggioranza, ma in uno scenario post elettorale di sostanziale ingovernabilità. Monti invece sarà il vero flop delle prossime elezioni.
Date queste previsioni (mie, naturalmente: attendo le vostre), vogliamo metterci a discutere della sostenibilità delle promesse berlusconiane? Mah, lo hanno già fatto tutti, e il pregresso è tale da lasciar intendere che non è la sostanza il problema, ma il sogno.
Via l’Imu prima casa (attenzione: è solo il 16% del gettito complessivo della tassa. Meno di 4 miliardi di euro su un totale di 24, tanto per dare l’idea di come noi teniamo in piedi la baracca), due goal di Balotelli all’esordio in rossonero. E l’indubbia capacità di generare entusiasmo in un popolo a cui gli altri prospettano sì lacrime e sangue, ma al contempo nessuna progettualità vera e credibile.
Insomma, Berlusconi non lo sottovaluterei mica: magari non vincerà, ma condizionerà pesantemente lo scenario post elettorale.
E. G.