La situazione di dissesto in cui si trova il Comune di Alessandria ha, fra le tante conseguenze, l’aumento esponenziale delle tariffe Comunali. Non è sfuggita la tassa di occupazione del suolo pubblico, pagata dagli operatori del commercio su aree pubbliche per svolgere il mercato nelle varie aree all’interno della Municipalità di Alessandria.
L’aumento è stato del 100%, una misura che viene giustamente giudicata insostenibile dagli operatori. L’applicazione di tale aumento già posta in essere a partire dal mese di novembre, per i cosiddetti spuntisti, ha già portato alla rinuncia a frequentare i mercati di Alessandria da parte di un gran numero di operatori.
Dall’inizio di quest’anno l’aumento viene applicato anche ai titolari di posteggio fisso, con scadenza di pagamento entro fine mese e possibilità di rateizzare la somma dovuta in tre rate.
Da un controllo effettuato abbiamo constatato che vengono richieste somme francamente insostenibili, alla luce di una situazione economica recessiva che ha portato ad una contrazione dei consumi superiore al 25%.
Il risultato di tali aumenti ha già portato e porterà sicuramente ad un abbandono degli operatori dai mercati di Alessandria, diminuendo in maniera sensibile le entrate del Comune e facendo entrare in crisi decine di aziende.
Ancora più grave si prospetta il problema dei piccoli mercati nei sobborghi. La desertificazione commerciale ha visto chiudere i piccoli negozi, l’unica presenza commerciale è data dai piccoli mercati (4/5/6 banchi) che offrono un servizio di vicinato importante a fronte di piccoli introiti. L’aumento delle tariffe porterà all’abbandono di queste piazze ed alla fine di un servizio di natura anche sociale.
Rammentiamo che gli operatori del commercio su aree pubbliche sono a tutti gli effetti aziende commerciali, che danno lavoro a centinaia di persone e che hanno contribuito in maniera notevole nel corso degli anni a versare al Comune di Alessandria un gettito consistente. Con le vecchie tariffe solo per i mercati del lunedì (ed è una stima per difetto) il Comune incassava circa 70.000 Euro. Secondo noi con le nuove tariffe non si raggiungerà assolutamente una cifra doppia, in quanto avremo innumerevoli abbandoni.
L’ANVA Confesercenti, pertanto, chiede con forza al Comune di Alessandria:
1-Il rinvio del pagamento della Tassa di occupazione al 31 marzo 2013.
2-La revisione al ribasso delle tariffe.
3-La possibilità per gli operatori di rateizzare il pagamento in almeno 8 rate.
Queste richieste sono motivate dalla certezza che, nel caso in cui non venissero accolte, molti operatori non potranno pagare e dovranno lasciare i mercati di Alessandria.
A.N.V.A. Confesercenti Alessandria