[BlogLettera] Alessandria: chiudono i negozi, aprono le banche. Non è strano?

Caro Corrieral,

crisi, disoccupazione, cassa integrazione e dissesto, Alessandria è il contenitore di enorme fallimento provocato dalla “casta” di ogni livello e da tempo che ha sprecato e nonostante i costi della casta, cazzeggiando amministrazione dopo amministrazione  non sono riusciti a portare in  questa città investimenti interessanti, seri e duraturi.

Ora le normali attività commerciali storiche chiudono, quelle nuove nascono e muoiono nel giro di un anno. Alcuni marchi particolari e alla portata di tutti in Alessandria non investono. In un negozio di marchio per bimbi ho chiesto un capo bello ed elegante da catalogo (valore 36,00 euro) mi è stato detto che il capo non verrà dato  nella sede alessandrina per scelta del marchio. Ho chiamato il marchio (casa madre)  chiedendo perchè e mi è stato risposto che il serbatoio  Alessandrino non è idoneo a quel capo, ma ho scoperto che Savona sì, ed è lì che sono andata ad acquistarlo. Avete compreso? i nostri abitanti non sono al livello di poter avere la totalità di scelta della produzione di un marchio.
Le industrie e le attività artigianali  medio/piccole  stanno sparendo, eppure abbiamo tre ingressi e uscite autostradali molto comode, abbiamo tangenziali comode ma Alessandria è zero appetibile……

Ieri però mi sono posta una domanda dopo essere passata in piazza Marconi, una piccola piazza dove prima vi erano negozi eccellenti ora vi sono la bellezza di quattro (4) istituti di credito….uno di fronte e a fianco dell’altro che unitamente a tutte le altre banche e loro filiali, comprese le finanziarie, sono ormai le vetrine della città. DOMANDA:  data la situazione perchè Alessandria è appetibile solo per le banche se la massa di popolazione  è quella in cui nelle tasche arriva ormai poco o nulla?

Graziella Zaccone Languzzi