Negli ultimi anni l’unica vera iniziativa dell’Amministrazione Comunale di Alessandria per lo sviluppo di Alessandria e l’occupazione è stata la proposta del Distripark collegato allo scalo ferroviario, dopo un avvio frenetico tutto si è fermato.
Nel frattempo il porto di Genova, sta realizzando investimenti per adeguarsi ai nuovi parametri del traffico marino e ha sempre più bisogno di aree logistiche dove smistare e manipolare le merci in arrivo via mare, ogni vuoto viene riempito, se Alessandria non si muove, altri risponderanno alla domanda del mercato.
Ci sono studi che dimostrano il ruolo strategico di Alessandria e provincia nel settore della logistica, ma solo Alessandria e Novi San Bovo hanno scali ferroviari con una potenzialità già oggi in condizione di soddisfare una domanda di maggiore traffico, senza dimenticare lo snodo autostradale unico in Italia.
Mentre Alessandria dorme, Novara sta sviluppando ed occupando un ruolo che strategicamente è alessandrino. La domanda è cosa fanno le diverse società costituite al riguardo? Quali sono le iniziative concrete e non le solite parole? Non è il caso di ricominciare a chiedere conto?
La città muore, anche perché si vive di routine e non si ha quella determinazione nel perseguimento degli obiettivi che possono creare futuro economico e occupazionale per la città?
Genova ha bisogno del retroterra alessandrino per il suo stesso sviluppo, noi dobbiamo rimettere in movimento proposte che siano in sintonia con le sue esigenze, sapendo che possiamo creare sinergie positive per tutti, sveglia Alessandria!
Ufficio stampa Partito Socialista Italiano
Comitato Cittadino Alessandrina