Carissima Rita,
i primi mesi di vita del tuo mandato sono stati caratterizzati dall’emergenza. Ma l’emergenza, come tu ben sai, per quanto pressante, non può esaurire i compiti di una amministrazione.
I primi passi della tua amministrazione lasciano un filo di speranza che la città di Alessandria possa riprendersi da un declino che pare inarrestabile, ma fino ad oggi non ci è giunto alcun segnale forte di un radicale cambiamento di rotta. Basta guardarsi attorno: aiuole, rotonde e viali semiabbandonate; cassonetti dei rifiuti (specie quelli per la raccolta indifferenziata) stracolmi e spazzatura abbandonata ovunque nei dintorni; corsie riservate ai mezzi pubblici utilizzate quale parcheggio per gli avventori di sale scommesse; divieti di inversione (come quello in uscita dalla stazione) da pochi rispettati; auto parcheggiate in centro ovunque (specie sui percorsi ciclistici e pedonali); strade del centro storico rese impercorribili persino ai pedoni; il rosso di semafori stradali “intelligenti” sovente ignorati (come nel caso del semaforo davanti all’ex-Ponte cittadella); la tangenziale trasformata in pista motociclistica nelle ore notturne; moto e motorini che transitano rumorosamente e a forte velocità pur in prossimità di scuole materne ed elementari. L’elenco potrebbe continuare.
Voglio credere che simili comportamenti incivili non siano innati negli alessandrini. Nonostante l’esito disastroso con il quale gli elettori hanno punito l’amministrazione della giunta presieduta dal sindaco Mara Scagni, alcuni provvedimenti, ancorché tardivi (come quello della raccolta differenziata porta a porta che l’amministrazione Fabbio ha prontamente rimosso), non erano sbagliati. Essi andrebbero ripresi e portati a compimento. Penso, ad esempio, alla chiusura del centro storico al traffico veicolare, come accade in tutte le cittadine di dimensioni simili a quella in cui ci tocca vivere e nelle quali la qualità della vita e la salute vengono prioritariamente tutelate a scapito di miopi interessi individuali e commerciali. Per limitare l’accesso al centro esistono già gli impianti di video sorveglianza. E’ sufficiente attivarli.
Ma un segnale forte di cambiamento (che farebbe bene, peraltro, alle finanze comunali) sarebbe anche quello del ripristino di un minimo di legalità. Le regole, quando esistono, vanno fatte rispettare e un po’ più di controllo sulle strade da parte della polizia municipale, ancorché auspicabile, sancirebbe una inversione di tendenza rispetto al passato. Va bene l’emergenza, ma non vorremmo che diventassero emergenza anche la raccolta dei rifiuti e il lassismo dilagante. Angiolino Rossa non ne sarebbe andato fiero.
Bruno Soro