In seguito alla morte della giraffa fuggita da un Circo a Imola, la LAV chiede venga fatta al più presto chiarezza, individuando ogni eventuale responsabilità sulle cause del decesso dell’animale. Occorre accertare se la sedazione è stata fatta con l’ausilio di un veterinario ASL specializzato in animali esotici, o se è frutto di improvvisazione da parte di altro personale.
L’Ufficio Legale della LAV sta svolgendo tutte le opportune verifiche, utili a definire le eventuali azioni legali da intraprendere perché questa giovane giraffa abbia giustizia e perché fatti così raccapriccianti non si ripetano mai più. Dopo le tante parole di condanna per quanto accaduto, è più che mai urgente fornire soluzioni: il Parlamento deve sentire il dovere di approvare al più presto la proposta di legge per la riconversione dei circhi in spettacoli senza animali, che da troppo tempo è ferma in Parlamento. Va aggiunto anche che l’86,2 % degli Italiani non vogliono animali nei circhi.
Non più tardi dello scorso novembre, abbiamo denunciato il circo presente ad Alessandria, perché teneva a catena gli elefanti – pratica proibita per legge – grazie all’intervento del Servizio Veterinario ASL e alle guardie zoofile, che hanno vigilato prima e durante la permanenza dei circensi in città.
Sollecitiamo il Governo e il Ministro dell’Interno a valutare questo drammatica vicenda con la massima attenzione anche per la salvaguardia della sicurezza pubblica, assumendo gli opportuni provvedimenti e divieti e sollecitando accurati controlli su tutte le imprese circensi con animali al seguito. Provvedimenti immediati ed efficaci contro l’anacronistico uso di animali nei circhi, possono essere assunti dagli spettatori, dalle famiglie e dalle scuole, scegliendo sempre spettacoli che non fanno uso di animali e dunque qualificanti sia sotto l’aspetto culturale che pedagogico. Per gli animali, infatti, il circo è sofferenza perché sono costretti a vivere in gabbia e sotto i riflettori, a subire addestramenti, esibizioni innaturali e una vita itinerante, in un habitat estraneo: nei circhi italiani sono ancora detenuti circa 2000 animali. Non vogliamo continuare a piangere il singolo animale morto o sofferente, ma trovare una soluzione legislativa che liberi gli animali dai circhi salvaguardando l’arte circense praticata dagli umani.
Come nelle migliori tradizioni, si pensa alla soluzione di un problema, solo quando “ci scappa il morto”. Auguriamoci quindi che il cucciolo di giraffa non sia morto invano!
LAV Alessandria