La crisi che ha colpito l’Europa e in modo ancora più incisivo il nostro paese, sembra non avere fine ed alcuni economisti affermano che ancora non abbiamo toccato il fondo ed ovviamente tutti noi speriamo che queste funeree previsioni non si avverino.
Nel secondo trimestre 2012, come rivela l’ISTAT, la disoccupazione ha raggiunto livelli record pari al 10,5%, pari ad un + 2,7% rispetto al secondo trimestre 2011 (il più alto dal secondo trimestre 2009), con una dinamica in continua crescita…
I più colpiti sono i giovani, il cui tasso di disoccupazione a luglio ha raggiunto il 35,3%.
Un record anche per i precari che ormai sono circa 3 milioni.
In questa situazione se il Governo non prenderà provvedimenti effettivi… per un recupero serio dell’evasione fiscale, un taglio della spesa pubblica, una de-tassazione dei salari e un rilancio dell’economia, rischiamo non solo di ritrovarci sull’orlo del baratro da cui per ora ci siamo solo allontanati, ma di finirci dentro.
Ai politici che oggi pontificano sulla necessità inderogabile di ridurre la pressione fiscale sul costo del lavoro (fatto ovviamente condivisibile), sarebbe opportuno ricordargli che per fare questo è prima necessario prendere i provvedimenti di cui sopra… in mancanza dei quali non sarà mai possibile raggiungere tale obiettivo.
Ad aggravare ulteriormente la situazione, secondo i calcoli della CGIA di Mestre, a seguito dei vari provvedimenti del Governo (che purtroppo contrariamente alla Francia di Hollande colpiscono i soliti noti), per il riequilibrio dei conti, nel triennio 2012/2014 il peso fiscale medio in capo a ciascuna famiglia italiana sarà pari a 8.200 euro circa.
Una stangata che rischia di mettere in ginocchio milioni di famiglie, che già oggi fanno fatica ad arrivare alla terza settimana del mese.
Ad Alessandria siamo in dissesto e purtroppo la situazione è ancora peggiore: si parla di un buco di bilancio di 126 milioni di euro…. a seguito del quale, per legge, la nuova giunta ha dovuto applicare il massimo livello per tutte le tariffe delle imposte locali, per un periodo di cinque anni e per quanto riguarda la TIA, la differenza fra le entrate e i costi sarà recuperata applicando i relativi aumenti.
Nella situazione in cui si trova la nostra città, nell’agenda di una giunta politica seria, che voglia concretamente dimostrare di avere a cuore i problemi dei cittadini, la questione lavoro dovrebbe essere al primo posto, si palesa invece in modo evidente la differenza esistente fra chi ha governato in precedenza, che avrebbe lasciato i 70 precari al proprio destino in balia delle cooperative (che rappresentano l’ultima spiaggia) e l’attuale giunta, che mantenendo fede agli impegni presi in campagna elettorale, (durante la quale aveva affermato che, “risorgeremo insieme senza lasciare indietro nessuno!”), sta cercando con la costituzione della nuova azienda speciale “Costruire Insieme” di mantenere l’occupazione per tutti, con un trattamento economico adeguato e migliori tutele del lavoro.
Certo la strada più facile in questa situazione che, come dimostrato in passato, avrebbe intrapreso l’attuale opposizione, sarebbe stata quella di passare la patata bollente alle cooperative, senza preoccuparsi più di tanto delle conseguenze per lavoratori, famiglie e cittadini, ma non è così che si governa!
Oggi non possiamo sapere come governerà l’attuale giunta nei prossimi cinque anni e per cosa sarà ricordata, oltre al fatto di passare la storia come la prima a governare una città in dissesto, ma una cosa va detta, nei primi cento giorni in una situazione di emergenza che purtroppo continua, si è prioritariamente prodigata per difendere i posti di lavoro e i salari. Per contro sappiamo invece benissimo come ha governato la giunta precedente e soprattutto per cosa sarà ricordata dai cittadini…
Pier Carlo Lava