Il linguaggio è quello degli addetti ai lavori, e quindi non di facilissima interpretazione. Ma la notizia, a ben guardare, c’è, ed è che il Comune di Alessandria continua a distribuire bonus a una minoranza dei propri dipendenti a tempo indeterminato, anche in presenza del dissesto.
O meglio, vorrebbe continuare, se non fosse che l’istituto di credito che avrebbe dovuto erogare la cifra, a quanto pare, ha sentito puzza di bruciato e ha fermato i buoi, in attesa di chiarimenti.
Nulla di straordinario, per carità: “appena” 200 mila euro legati a prestazioni extra effettuate nel corso del 2011, da dividersi tra 68 dipendenti dell’ente. Ossia circa un decimo del totale.
Tutto regolarmente pubblicato sul sito dell’ente, anche se in burocratese stretto.
Cosa c’è di anomalo? Beh, intanto pare che, in parallelo, altre spettanze, sempre relative al 2011, riferite a tutti i dipendenti non siano ancora state liquidate. Ma queste son voci.
Poi c’è la questione, incomprensibile per coloro che dell’amministrazione pubblica sono solo contribuenti, che si debba essere retribuiti per mansioni extra, svolte nell’ambito del proprio orario di lavoro. Come a dire, per capirci: io sono pagato per temperare la matita, ma se svuoto anche il cestino, che per contratto non è compito mio ma di una cooperativa in sciopero (oppure scrivo una relazione legale al posto di un consulente esterno) tu Comune di Alessandria, ossia voi cari contribuenti, mi pagate un extra. Andate un po’ a vedere se funziona così in qualsiasi azienda privata.
Ho davvero l’impressione che il Paese viaggi ormai a troppe, diverse e incompatibili velocità.
Ma la vera chicca è la scelta di deliberare il pagamento delle spettanze “nella misura prudenziale del cinquanta per cento”, “in attesa di sottoporre detti atti all’Organismo Straordinario di Liquidazione”. Oh bella: una procedura o è lecita, oppure no. O si può fare, o nisba.
Che si possa fare, ma solo al 50%, mi pare un bell’escamotage all’italiana, anzi all’alessandrina. O no? E infatti pare che l’istituto di credito che avrebbe dovuto eseguire l’operazione abbia detto, precauzionalmente, stop.
Ai commissari ministeriali (il trio più atteso ed evocato in città dai tempi dei re magi) l’ardua sentenza.
E. G.