Il nuovo assetto di comando di Impregilo, targato Roma (Salini) e non più Milano/Tortona (Gavio) può cambiare qualcosa nella vicenda Terzo Valico?
Quando, a caldo, qualche amico ha avanzato questa ipotesi (meglio, speranza) ero assolutamente scettico. Anzi mi pareva di capire che fosse priorità assoluta del polo romano concentrarsi sempre più sulle grandi opere, là dove i Gavio considerano strategiche anche le autostrade.
Ma, al di là degli scenari futuribili di Impregilo, che trovate qui ben descritti, è evidente che esiste anche un aspetto “locale”, legato al rapporto dei Gavio, e del loro principale referente politico bancario Fabrizio Palenzona (nella foto), con il nostro territorio.
E qui l’impressione è che qualcosa cominci a scricchiolare. Se infatti finora “gli strappi” e i distingo sul fronte del Sì al Terzo Valico erano apparsi scatti in avanti individuali (Maria Grazia Morando, Paolo Filippi), man mano che passano le settimane sempre più si avverte qualche imbarazzo sulla linea ufficiale da tenere. E quasi quasi sembra che la speranza sia che saltino fuori prima possibile quei famosi “impedimenti” ambientali oggettivi (l’amianto, le falde acquifere a rischio) che potrebbero consentire uno stop “sine die” al mega progetto, in attesa di tempi migliori. Senza perderci la faccia da un lato, ma neanche troppi voti dall’altro, considerato che le Politiche di primavera incombono, e che presentarsi con il marchio del Sì al Terzo valico quasi sicuramente comporterebbe perdite di consenso non trascurabili. Andrà davvero così? Lo scopriremo nelle prossime settimane, e mesi.
Intanto continuano gli incontri sul territorio, paese per paese, dei comitati No Tav. Con testimonianze di solidarietà di tanta gente comune, e anche di volti noti, come il gaviese/torinese Steve Della Casa. Basterà?
E. G.