Si allega copia integrale dei tre interventi in consiglio comunale dei tre consiglieri del movimento 5 stelle alessandria.
PRIMO INTERVENTO
Prima di svolgere l’intervento vorrei precisare che la posizione del MoVimento 5 Stelle sarà articolata in tre interventi, uno per ogni consigliere, nel rispetto del Regolamento e dello spazio che ci viene assegnato.
Essi non rappresentano interventi personali ma l’espressione di un unico documento condiviso dalla nostra base attiva e contenente le nostre valutazioni, l’individuazione delle responsabilità, l’indicazione delle gravi conseguenze del dissesto, e che propone il percorso di democrazia necessario per il futuro.
Sig. Presidente,
L’articolo 3, comma 2 del TUEL recita: “Il Comune è l’ente locale che rappresenta l’intera collettività curandone gli interessi e promuovendone lo sviluppo. Sindaco, Giunta e Consiglio sono gli organi istituzionali deputati a ciò, ognuno con le proprie competenze e responsabilità”.
La vecchia maggioranza, sostenendo col proprio voto l’azione della Giunta e del Sindaco, si è assunta globalmente la responsabilità delle azioni e delle scelte compiute.
L’opposizione invece ha fatto venir meno la funzione di controllo a cui era deputata; non per niente lo Statuto ed il Regolamento assegnano proprio alla minoranza la Presidenza delle due più importanti Commissioni di controllo: Programmazione e Bilancio, e Controllo di Gestione.
Quest’ultima, riscontrate gravi anomalie, o proposte di azioni non confacenti al citato art. 3 TUEL, nonostante le dimissioni del Presidente della Commissione Bilancio, e successiva segnalazione alla Corte dei Conti, non ha portato avanti una doverosa ed incisiva battaglia politica.
E pensare che molti di loro ancora oggi siedono di fronte a noi e nei banchi dietro di noi, pronti a dire: io non c’ero o se c’ero dormivo.
Oppure, ed è ancora più grave, io lo avevo detto, ma non mi hanno ascoltato.
E no, così è troppo comodo! Chi non denuncia avendo la conoscenza dei fatti, diventa complice agli effetti di legge.
“La delibera della Corte dei Conti n.260/2012, ma ancora più la n. 279/2011, evidenzia e quantifica residui attivi per imposte ordinarie per la somma di euro 45.468.813,72.
Questi crediti risalenti al 2007- 2006- 2005 ed anche prima, all’epoca della loro manifestazione erano certi, e molto probabilmente esigibili in massima parte, ora, purtroppo o prescritti, o comunque quasi certamente inesegibili.
Già nel 2008 erano presenti evidenti segnali di disavanzo costante.
Alla situazione pregressa sommariamente richiamata e descritta si è poi aggiunto di tutto e di più:
– debiti “dimenticati” vogliamo metterci la buona fede e non inseriti nè in bilancio nè fuori bilancio,
– cartolarizzazioni di immobili, attraverso società partecipate al 100% costituite ad hoc, col risultato di non avere più gli immobili, accollarsi un mutuo per comprarli e dover ricoprire le perdite delle società partecipate.
– mutui accesi per il ponte meier,
Mettendo i soldi su un C/C e vantandosi che questi avrebbero prodotto interessi attivi minimi, dimenticando che normalmente su un mutuo si pagano degli interessi passivi ad un tasso ben più alto di quelli attivi.
– soldi anticipati costantemente per anni dalla tesoreria esterna (una banca)
Soldi mai ripianati aggiungendo così costi su costi.
Facile ricorrere a simili artifici, visto che i soldi non erano loro ma dei cittadini! Siamo molto lontani dalla gestione del “buon padre di famiglia” nell’amministrare il bene comune.
Cosa dire?! Sarebbe questo “curare gli interessi” della comunità?
In ultimo, ma cosa altrettanto preoccupante, molti dei creditori del Comune sono Aziende partecipate, come Amiu e Atm, Enti come il CISSACA, già da tempo in situazioni altrettanto difficili potrebbero non vedere soddisfatti tutti i loro crediti, e quindi potrebbero “fallire” creando un “effetto domino”.
Chi pagherà per tutto questo?
Noi pensiamo che chi ha colpe debba pagare ma intanto e purtroppo pagheremo noi e le stime parlano di circa 1000 euro per cittadino, neonati compresi.
E cosa dobbiamo aspettarci da tutto ciò tenendo conto che tutto è reso ancora più grave dalla mancanza di trasferimenti dallo Stato ai Comuni in dissesto?
Due sono le macro conseguenze: La svendita del patrimonio mobiliare ed immobiliare residuo, di cui, tra l’altro, ci piacerebbe conoscerne chiaramente la consistenza effettiva, e l’applicazione delle aliquote massime ammesse dalla legge sia per le tasse che per tariffe dei servizi comunali, minori servizi a costo maggiore.
Concludo affermando che, se oggi ci trovassimo ad affrontare il fallimento di una azienda e fossimo in un aula di tribunale, staremmo discutendo di “bancarotta fraudolenta”, visto che il dissesto, come sopra descritto, ha dei ben precisi responsabili sia nelle componenti politiche che in quelle amministrative.
SECONDO INTERVENTO
Sig Presidente,
sulla base delle analisi oggi è più che mai necessario impostare il giusto rapporto tra cittadino e Comune.
Per come la pensiamo, chiunque si occupi di amministrare una comunità non deve mai dimenticare che è al suo servizio e non il contrario. Quindi, per come la vediamo, chiunque gestirà questa situazione deve, assolutamente deve:
1. rispettare la massima trasparenza su tutta la procedura relativa al dissesto.
2. Offrire la massima divulgazione di tutti gli aspetti che concorreranno ad individuare le componenti della massa passiva (a quali costi si riferiscono, a che epoca risalgono, chi sono i beneficiari, chi li aveva decisi e giustificati, chi doveva controllarli), e uguale attenzione e trasparenza per la massa attiva ovvero i crediti messi a bilancio;
3. far sì che il Comune agisca in tutte le sedi ed in tutti i modi previsti dalla legge costituendosi parte lesa, in nome dei cittadini, senza sconti per nessuno, prima che decadano i termini di prescrizione.
4. garantire equità nell’applicazione delle aliquote massime, tutelando i più deboli e assicurando i servizi indispensabili e sociali; accelerare i tempi per le riscossioni e per l’eliminazione dell’evasione.
Degli errori del passato si faccia tesoro, garantendo la massima trasparenza sulle decisioni del bilancio provvisorio dal 1° gennaio 2012 in poi, in modo che nessuno, Politico o dirigente che sia, possa causare, con il proprio comportamento o con le proprie omissioni, ulteriori disastri alla città.
Per quel che ci compete e riguarda, non escludiamo azioni dirette del Movimento per la tutela ed il recupero dei danni subiti da parte dei cittadini tutti, se sarà necessario, anche con il ricorso ad una sorta di Class Action, della quale stiamo valutando i presupposti.
Da oggi faremo tutto il possibile per cambiare questo insano modo di gestire il Bene Comune.
TERZO INTERVENTO
Sig Presidente
noi crediamo che le uniche scuse oggi accettabili siano quelle che tutti voi, ma proprio tutti, dovreste rivolgere agli alessandrini. Riteniamo estremamente probabile che i cittadini, nonostante i nostri sforzi per informali adeguatamente, purtroppo non abbiano capito che le responsabilità sono state trasversali e che, se gli ultimi amministratori hanno affondato la città, quelli che li hanno preceduti hanno iniziato a scavare la voragine che ci sta inghiottendo. Gli alessandrini non erano al corrente della situazione reale, diversamente non si spiegherebbe come una buona parte dei responsabili sieda ancora in quest’aula. Il nostro modo di intendere e fare politica nemmeno arriva a concepire come certi individui colpevoli dell’attuale situazione abbiano avuto il coraggio di ricandidarsi.
Se noi oggi siamo qui in questo consiglio comunale come movimento 5 stelle è proprio perché i cittadini, seppur in assenza di precise informazioni sulla situazione finanziaria del comune, ormai nauseati dalla vostra partitocrazia e non dalla politica, nel senso più alto e nobile del termine, intesa come governo etico, morale e disinteressato della cosa pubblica, incominciano a non riconoscervi più come loro rappresentanti.
Gli alessandrini hanno votato dei semplici cittadini, per provare che è possibile dare vera attuazione alla definizione di ciò che il comune dovrebbe rappresentare e lo ripetiamo ancora una volta: “il comune è l’ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo”.
La puerile giustificazione del vostro modus operandi invece la leggiamo proprio nelle parole pronunciate da alcuni di voi durante le audizioni presso la corte dei conti: “cosi fanno tutti”, “così si è sempre fatto”. Ci vogliono assunzioni di responsabilità individuale, per imprimere una svolta al sistema, dal micro cambiamento del singolo nascono i macro cambiamenti nella società.
Noi siamo convinti che presto, molto presto, anche quelli che vi hanno votato e che siete riusciti a far cadere in trappola ancora una volta con le vostre false promesse e distorte rappresentazioni della realtà, quando cominceranno a pagare direttamente sulla loro pelle tutti i costi di questa mala gestio, quando riceveranno le bollette dell’acqua, del gas, o dovranno iscrivere i propri figli all’asilo, inserire i propri anziani in una struttura, quando vedranno il loro patrimonio immobiliare depredato per risanare i danni che avete cagionato, non solo si pentiranno del voto conferitovi, ma chiederanno a gran voce giustizia.
Tasse ai massimi livelli, riduzione dei servizi all’osso, una città sempre più sporca e invivibile, fornitori che vedranno decurtati i loro crediti e rischieranno a loro volta il fallimento, dipendenti delle partecipate che attenderanno sempre di più gli accrediti degli stipendi, nulla per il rilancio della città e tutto per ripianare debiti sulla cui natura e necessità ne scopriremo ancora.
Aspettiamo quindi che la Magistratura faccia il suo corso sulle responsabilità civili e penali, ma su quelle morali le certezze ci sono già tutte ed andrebbero rispettate ancor più delle altre.
Prendiamo atto di questa delibera di cui siamo non solo incolpevoli ma soprattutto vittime, vittime come la totalità dei nostri concittadini. Vorremmo quindi un forte gesto di dignità, sempre che ve ne sia rimasta un po’: chiediamo che i politici e i dirigenti coinvolti nelle precedenti amministrazioni facciano un passo indietro rassegnando le loro dimissioni.
Basta con i “se sarò giudicato colpevole mi dimetterò” lo siete già moralmente e questo basta.
Da oggi quindi nessuno potrà più dire di non sapere. Le alchimie equilibriste dell’ultima Giunta non sono servite a nulla e la verità è finalmente manifesta in tutta la sua drammaticità, non ci sono davvero scuse se non quelle che dovete rivolgere alla città e che, lo ribadiamo, sarebbe auspicabile faceste, conniventi e complici di questo disastro, anche e soprattutto lasciando il vostro posto a gente migliore di voi.
Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle Alessandria