[BlogLettera] Spending review: attenzione a non ammazzare il malato

Abbiamo sin qui dimostrato senso di responsabilità verso il Paese, sostenendo l’azione del Governo Monti quale unica via possibile, dopo il disastro causato dal Governo Berlusconi, per evitare di precipitare nel baratro.

Non imbracceremo certo oggi il fucile della demagogia per sparare alla cieca contro la “spending review”. Tuttavia, ciò che pare emergere dalle prime dichiarazioni del Presidente del Consiglio contiene diversi elementi difficili da valutare e, quindi, da condividere.

Partiamo dall’ipotesi di eliminazione degli ospedali minori. Su questa partita, ci pare evidente che quanto come PD provinciale abbiamo contestato aspramente alla Giunta Cota non potremmo non contestarlo, altrettanto aspramente al Governo Monti.
Inaccettabili, se non selettivamente mirati a oggettive e verificabili condizioni di spreco, sono anche gli ulteriori annunciati tagli a Regioni ed Enti Locali, i cui bilanci sono già stati portati al limite massimo di prostrazione, oltre il quale si rischia la devastazione irreversibile di fondamentali servizi sociali.

Addirittura autolesionisti rischiano di essere i tagli al sistema pubblico scuola, formazione e università, che invece dovrebbe essere oggetto di un’iniezione di risorse, al contrario destinata (almeno pare) incomprensibilmente ad alcune università private.

Infine, i tagli che si profilano per il pubblico impiego. Tagli di salario, perché questo e non altro sarebbe la riduzione dei buoni pasto. Tagli di organico, destinati a produrre, da subito, una drastica riduzione del reddito dei lavoratori messi in “mobilità”; nel medio periodo, licenziamenti e ulteriore disoccupazione, difficilmente riassorbibile.

Il rischio è, insieme, quello di una misura recessiva, abbinata alla rinuncia da parte dello Stato a una vera riforma della pubblica amministrazione fondata sul recupero di produttività, sulla migliore distribuzione e valorizzazione delle risorse umane, su una maggiore selettività nel premiare il merito.

Se è condivisibile cercare di evitare o contenere l’innalzamento dell’IVA, occorre anche che Monti tenga conto di come il costante allargamento del fronte delle tensioni sociali può, in questo momento, compromettere i risultati positivi raggiunti in campo internazionale e sul terreno del risanamento dei conti.

Bene ha fatto, perciò, Bersani a porre precisi paletti che, come già è successo in altri  passaggi,  è auspicabile possano sollecitare il Governo verso auspicabili miglioramenti dell’efficacia e dell’equità della propria azione, evitando che essa possa procurare, in questo momento già delicato, ulteriori disagi sociali ai lavoratori, ai cittadini e alle famiglie.

Daniele Borioli
Segretario Provinciale Pd Alessandria