Il premier Mario Monti: “Io ho il consenso degli italiani, i partiti no”. Non male come affermazione, per uno che è stato nominato da una lobby, anziché passare attraverso una consultazione elettorale.
Ma il bello è che sui media amici (quasi tutti) la spacciano come una verità. Meravigliosamente spudorati, tutti quanti. E quasi nessuno che, al contrario, metta in evidenza una realtà sacrosanta: l’unico risultato tangibile che resterà in nefasta eredità al Paese dal passaggio del governo Monti-Passera-Fornero sarà che milioni di italiani saranno espulsi dal mercato del lavoro almeno 10 anni prima di avere diritto a qualsiasi (minima, naturalmente) assistenza pensionistica. Provare per credere, come diceva Guido Angeli.
Leggo poi che a Palermo invocano, naturalmente in maniera goliardica, la candidatura a sindaco dell’indimenticato porno divo Rocco Siffredi. Lui, sì, uno che potrebbe portare davvero “misure straordinarie”.
Ebbene: io la butto lì. Secondo voi, in caso di competizione elettorale democratica, chi prenderebbe più voti tra Mario e Rocco? Certamente sarebbe una sfida tra personaggi senza pudore.
E. G.