Alessandria 2012: la città più socialista d’Italia. La considerazione mi è balenata in testa in questi giorni, scorrendo le liste provvisorie dei candidati alle comunali di maggio. Il Psi è stato parte importante della cultura politica della città fino agli anni di Tangentopoli, e grazie al traghetto della seconda repubblica la gran parte dei suoi componenti sta per entrare, più o meno trionfalmente, nella terza.
Si fa prima a citare i due o tre che non ci sono: Franzò, Ferrero, Veronesi. Nomi che per i più giovani magari sono arabo: ma l’età media del nostro blog non è mica tanto in erba, mi sa. Quindi non pochi vedranno se non altro ri/accendersi la lampadina dell’amarcord. Che in genere rende i giudizi, sia positivi che negativi, meno radicali e un po’ intrisi di nostalgia.
Veniamo, allora, a chi c’è. E naturalmente consideratelo un elenco parziale, aperto al contributo di voi tutti.
Naturalmente non si può che partire da Rita Rossa, candidata del centro sinistra e grande favorita nei sondaggi della vigilia, figlia del “mitico” Angiolino, e assessore socialista alla Cultura a Palazzo Rosso in una breve giunta “di transizione”, prima dell’impetuoso vento leghista del 1993.
Sempre nel centro sinistra, tra le fila di Sel, sarà in lista Franco Ferrari, tra i fondatori e a lungo direttore del Teatro Comunale, e che mi raccontò nel corso di un’intervista di essere stato indicato nel cda dall’allora Psi, peraltro in un’epoca in cui “nel consiglio di amministrazione entravano tutte persone davvero competenti in termini di cultura e teatro”. Detto oggi, in effetti, fa quasi impressione.
Ma tra i candidati sindaco il profumo del Garofano è assai diffuso: c’è Ezio Sestini, candidato di Alessandria Riformista (all’interno della quale gli danno una mano almeno altri due ex socialisti come l’assessore provinciale e sindaco di Volpedo Gian Carlo Caldone e l’ex responsabile dell’Urp in Provincia Roberto Piccinini). Non so gli altri, ma veramente se a Sestini provate a dire ex si incazza, perché socialista lo è ancora, eccome, e con orgoglio.
Ma radici socialiste ci sono pure nel dna di Dino Foresto, 70enne candidato sindaco con Alessandria pulita, ed ex manager pubblico (Amiu in particolare), che militò in area Psi nella prima repubblica, e fu poi leghista nella seconda. Nella terza, vedremo.
Si dice che da famiglia di tradizione socialista provenga anche Luisella Daziano, candidata sindaco di TuAlessandria. Lista che del resto nasce per volontà e determinazione di Felice Borgoglio, il numero uno del Psi dei tempi d’oro.
E nel centro destra? Anche lì non manca un filone socialista, che ha senz’altro il suo più autorevole rappresentante in Fabrizio Priano (figlio d’arte: il padre Giovanni, che fu anche sindaco nei primi anni Novanta, è ancora comunque in pista, anche se non più in prima fila), capogruppo del Pdl a Palazzo Rosso, e di recente fondatore con Stefania Craxi dell’associazione politico culturale Riformisti Italiani. Ma non scordiamoci il rientro in campo, all’interno della lista civica Più Alessandria a supporto del sindaco Fabbio, dell’ex assessore Piero Formaiano, che pare avrà con sè altre figure d’antan come Pierino Cereda e Costanzo Cuccuru.
E poi, naturalmente, non possiamo ignorare che, nell’Alessandria del 2012, altri due big di scuola socialista come Piercarlo Bocchio e Pierangelo Taverna siedono ai vertici rispettivamente di Amiu/Aral e della Fondazione CrAl.
Insomma, chi l’ha detto che i socialisti sono scomparsi? Ad Alessandria sono più attivi che mai. Naturalmente a voi di contribuire a rimpolpare l’elenco, che è certamente parziale. E buoni aneddoti a tutti.
E. G.