“Che dici, ci andiamo a Bruxelles?”
“Eh, se paga Amag ci andiamo sì…”.
Questo, monosillabo più o meno, il dialogo di cui ieri mattina, a pochi metri da diverse persone, si sono resi protagonisti due longevi amministratori di quel che resta della cosa pubblica alessandrina.
Per carità, viva l’onestà intellettuale, e molto meglio questo siparietto di vita reale che le insopportabili “pippe” da homo eticus che puzzano lontano un miglio, e ci fanno “ghignare” nei bar.
Però naturalmente meglio ancora sarebbe: “ma che ci andiamo a fare a Bruxelles, non basta e avanza se ci va l’uomo forte dell’Amag, al più accompagnato da un (1) rappresentante del Comune di Alessandria in grado di esprimersi correttamente in inglese?”
Perché mi sa che il mandrogno gli “zucconi” di quelle parti là mica l’hanno ancora imparato, sapete?
Comunque sia, scopriremo presto chi saranno i componenti dell’allegra comitiva chiamati a presentare al Parlamento Europeo l’ambizioso impianto di turboespansione cogenerativa in zona Aulara (nella foto, la sorridente inaugurazione), che sempre ieri mattina il presidente/amministratore delegato della società pubblica che gestisce acqua e gas dalle nostre parti ha garantito essere pienamente in funzione, alla faccia di qualche malelingua che, anche sul nostro blog, ha di recente sostenuto il contrario.
Intanto alcuni sindaci soci di minoranza di Amag vanno nuovamente all’attacco rispetto ai criteri di gestione della partecipata pubblica alessandrina. Ma questa è un’altra storia.
E. G.