Gentile Direttore,
durante il mese di agosto ho pensato che, dopo dieci anni di servizio amministrativo reso alla città di Alessandria prima come consigliere comunale e, poi, come vicesindaco, il mio impegno dovesse necessariamente terminare.
In quel momento ho deciso di portare a conclusione il mio incarico e di favorire per quanto fosse nelle mie possibilità il mio avvicendamento con altri amici che potessero fare bene per la nostra comunità.
Durante questi mesi, purtroppo, le difficoltà della vita pubblica e le condizioni generali della nazione e della nostra comunità si sono grandemente aggravate.
Questo periodo di seria crisi ci sta tragicamente insegnando quanto sia sbagliato ed autolesionista trasformare ogni difficoltà in occasione di litigio.
Alessandria mi ha dato moltissimo: qui ho frequentato le scuole elementari, le medie ed il liceo.
La nostra gente mi ha insegnato ad apprezzare le cose piccole come e più delle grandi e a distinguere con nettezza nei momenti difficili ciò che è giusto fare.
Ho dubitato e svolto riflessioni profonde a proposito di cosa scegliere: se fosse giusto mantenere una decisione presa in un contesto molto diverso.
Non posso ignorare che quella poca di esperienza che ho la devo ai nostri concittadini che mi hanno scelto e, in questa situazione, non candidarmi sarebbe un gesto forse non di disimpegno ma, certamente, una scelta meno leale.
Se la politica, pur con tutti i suoi enormi limiti, può ancora essere uno strumento per servire in buona fede il bene comune e gli interessi generali, anche attraverso l’impegno personale occorre cercare di dare un contributo.
Il Popolo della Libertà è nato per dare ai moderati uno strumento di partecipazione alla costruzione del futuro della nostra gente. Ad Alessandria raccoglie la passione ed il lavoro di tanti ed anche io sono fra di loro.
Paolo Bonadeo